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12 Agosto 2011

Elettrodomestici e funghi

Autore: Paolo
Argomenti: Ambiente, Funghi
Domanda

Buongiorno, sono il padre di un ragazzo FC. Mia moglie ha notato su Virgilio WEB questo articolo. La mia impressione è che l’informazione sia non completa ed un poco terroristica con riferimento ai malati di FC. Nella nostra casa, l’igiene, nei limiti dell’umano e del razionale, penso sia adeguata. Ma vorrei porvi comunque la seguente domanda: può la lavastoviglie diventare fonte di patogeni così pericolosi? se si cosa possiamo fare? Grazie per la risposta. L’articolo comparso sul portale WEB Virgilio: ” Si annidano nelle guaine e nelle fascette elastiche di lavatrici, lavastoviglie e macchinette del caffè: sono i funghi. Uno studio condotto da Polona Zalar dell’Università di Lubiana (Slovenia) e apparso sulla rivista della British Mycological Society nella sezione Fungal Biology ha analizzato 189 elettrodomestici scelti a caso in 101 città di tutto il mondo. Il 62% delle lavastoviglie contenevano funghi nelle guarnizioni, soprattutto vicino allo sportello d’apertura. Ne sono stati trovati di appartenenti a diverse famiglie: Aspergillus, Candida, Magnusiomyces, Fusarium, Penicillium e Rhodotorula, ma in prevalenza sono stati ritrovati gli Exophiala dermatitidis ed Exophiala phaeomuriformis (56%) conosciuti anche come lieviti neri, notoriamente pericolosi per la salute umana. Si è visto che entrambe le specie di Exophiala sono resistenti alle temperature molto alte – tra i 60° e 80° – , alle grandi concentrazioni di sale e anche ai detergenti più aggressivi ed è per questo che sopravvivono ai cicli di lavaggio degli elettrodomestici. «Il rischio che questi funghi rappresentano – dice il dottor Polona Zalar – non dovrebbe essere sottovalutato». «Una cosa che non è stata inclusa nel report è che abbiamo testato anche i piatti dopo che erano stati lavati in queste lavastoviglie – ha dichiarato al The Daily Telegraph Nina Gunde-Cimerman, coautrice della ricerca – e anche questi erano pieni di lievito nero, così come le posate che entrano a diretto contatto con la bocca». Dal momento che i lieviti neri sono in grado di attaccare i polmoni, sono particolarmente pericolosi per le persone affette da fibrosi cistica e talvolta, sono stati anche riconosciuti come causa di gravi infezioni, anche letali, in esseri umani sani.”

Risposta

Abbiamo esaminato la News riportata nella domanda ed apparsa su Virgilio WEB il 27.06.11. Purtroppo queste web news non riportano i dati della pubblicazione da cui hanno tratto la notizia. Non siamo riusciti a reperire il testo della pubblicazione riferita. Abbiamo verificato che il Dr Polona Zalar lavora all’Università di Lubiana con un gruppo di ricercatori che si occupano da qualche anno di funghi, con particolare riferimento a quelli che vivono in ambienti estremi (alte temperature, basse temperature, alte salinità). Una recente pubblicazione del gruppo ha riferito della straordinaria capacità di alcuni funghi, in particolare quelli appartenenti al genere Exophiala, di vivere tra i ghiacci dell’Antartide (1).

Ma veniamo al problema sollevato: le lavastoviglie, ma anche altri elettrodomestici, ospiterebbero facilmente nelle loro guaine alcune specie di funghi, tra cui quelli del genere Aspergillus e del genere Exophiala; questi funghi sarebbero pericolosi per i polmoni degli esseri umani ed in particolare per quelli affetti da fibrosi cistica.

Sappiamo che nell’escreato di pazienti FC si riscontrano facilmente funghi (si tratta di funghi microscopici), quando si usino tecniche adeguate per identificarli, specialmente nelle fasi più avanzate della malattia polmonare. L‘Aspergillus fumigatus è il più comune tra questi: l’infezione invasiva causata da questo fungo è molto rara e riguarda quasi esclusivamente i soggetti che hanno subito trapianto d’organo; più frequente è invece la sensibilizzazione allergica verso gli antigeni di Aspergillus, che talora sfocia nell’aspergillosi broncopolmonare allergica (vedere la domanda del 12.08.11: Sensibilizzazione all’Aspergillus e Aspergillosi broncopolmonare allergica ). Il fungo Exophiala dermatitidis viene isolato con frequenza variabile (dal 2 al 19%) dallo sputo di pazienti FC (2,3), specialmente di quelli con insufficienza pancreatica e malattia polmonare avanzata, ma ancora non si sa se esso possa avere rilevanza nel danneggiare i polmoni dei malati: probabilmente, come altre specie di funghi isolati in FC, è semplicemente un “saprofita”: vive da “commensale” innocente nell’ambiente bronchiale.

Sappiamo che i batteri ed eventualmente i funghi che colonizzano l’albero respiratorio nelle persone con FC sono diffusi nell’ambiente che ci circonda (in casa e fuori), non solo negli eventuali elettrodomestici. Non è la presenza di questi microrganismi nell’ambiente (presenza che ha una sua funzione biologica, che non è abitualmente quella di aggredire gli esseri umani) la causa della loro colonizzazione ed eventualmente infezione respiratoria, quanto le particolari condizioni degli epiteli e delle secrezioni respiratorie che facilitano questo nelle persone con FC. Certamente conviene essere prudenti nel limitare i contatti con le sorgenti di alcuni batteri, specie Pseudomonas aeruginosa, ma queste sono significative solo nei contatti con pazienti FC già colonizzati da ceppi resistenti di questi batteri. Certamente per i funghi il problema è assai meno rilevante. In generale ci sentiamo di dire che non conviene vivere con l’ossessione che batteri e funghi siano in agguato in ogni angolo del nostro ambiente (domestico ed extradomestico): l’igiene della persona e della casa va curato per tutte le persone ma è ragionevole accettarne un limite, quello imposto dalla vivibilità.

Per lo specifico degli elettrodomestici, chi intende essere rigoroso nella loro igienizzazione, può ricorrere ad una periodica generosa pulizia manuale di guaine o guernizioni con soluzioni di clorossidanti: basta la comune amuchina.

Un commento al modo di fornire notizie di salute nei media (internet e giornali): vi è generale tendenza a stupire e a creare allarme senza fornire informazioni dettagliate e complete, provocando sostanzialmente disagio e preoccupazione, il più delle volte ingiustificati, nei lettori.

1. Cantrell SA, et al. Unusual Fungal Niches. Mycologia 2011 Jun 23. Epub.

2. Lebecque P, et al. Exophiala (Wangiella) dermatitidis and cystic fibrosis – Prevalence and risk factors. Med Mycol. 2010 Nov;48 Suppl 1:S4-9

3. Kondori N, et al. High rate of Exophiala dermatitidis recovery in the airways of patients with cystic fibrosis is associated with pancreatic insufficiency. J Clin Microbiol 2011 Mar;49:1004-9.

G.M.


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