Buongiorno, vorrei sapere se quei grafici della Vertex che spesso vedo pubblicati corrispondano al vero oppure no (http://imgur.com/Brn3DYc) se si tratta di studi in vitro oppure certi e provati. Se ancora da provare che possibilità ci sono che, in base a questi grafici, l’ivacaftor sia efficace in questa straordinaria maniera anche su queste altre mutazioni? Grazie.
Riportiamo il grafico cui fa riferimento la domanda. Diciamo subito che questo grafico riporta i risultati di studi in vitro condotti su colture cellulari provenienti da tessuti di pazienti FC. Questi studi valutano quanto funziona la proteina CFTR attraverso la misura del flusso di cloro. Questi risultati sono ottenuti da una equipe di ricercatori molto seria: essi sono stati pubblicati, comunicati e discussi in diversi congressi. Al recente congresso europeo FC di Lisbona il Dr. Van Goor ha presentato questo tipo di risultati anche per numerose altre mutazioni.
Le mutazioni indicate nel grafico, a parte la DF508, che figura come seconda colonna dopo quella dei soggetti senza mutazioni CFTR (Normal) sono mutazioni “mild”, che consentono cioè un residuo di funzionalità CFTR: sono tutte mutazioni che consentono alla proteina CFTR di maturare e collocarsi sulla membrana apicale delle cellule epiteliali, dove, in varia misura, il canale CFTR non riesce a mantenersi aperto per il passaggio del cloro per tempi sufficienti. Sono chiamate anche mutazioni di “gating”, influiscono cioè sull’apertura di questa specie di cancello o canale che è la proteina CFTR
Nel grafico Il flusso di cloro è rappresentato dall’altezza delle colonne come percentuale rispetto alla CFTR normale, fatta eguale a 100. La parte bianca delle colonne rappresenta la situazione basale, cioè senza esposizione a Ivacaftor (VX-770), la parte azzurra indica la percentuale rispetto al normale del flusso di cloro sotto trattamento con VX-770. I livelli di flusso sopra il 35% circa indicherebbero una situazione che non comporta manifestazioni FC (No CF). I livelli di flusso tra il 10 e il 35% comporterebbero espressioni lievi di FC (Less Severe CF), mentre al di sotto del 10%, com’è il caso di DF508, l’espressione di FC è forte (Severe). Il grafico mostra come, almeno in vitro, l’Ivacaftor può modulare in misura diversa la funzione di CFTR legata a mutazioni con funzionalità residua. Per alcune mutazioni (es. R117H) la funzione CFTR dopo Ivacaftor supera di gran lunga addirittura quella normale, ma queste hanno già di base una funzione residua consistente (osservare l’altezza delle barre bianche). Naturalmente questi dati ottenuti in vitro vanno verificati con sperimentazioni cliniche sui malati. E’ ciò che si sta facendo in parte con alcuni studi clinici già in corso o già pianificati da Vertex su mutazioni di “gating” diverse da G551D, la mutazione per la quale Ivacaftor è già dimostrato essere efficace nei malati che la portano (1)
1. Study of Ivacaftor in Subjects With Cystic Fibrosis Who Have a Non-G551D CFTR Gating Mutation (KONNECTION). www.clinicaltrials.gov