Il cortisone in vena per dodici flebo che effetti può avere sul fegato leggermente ingrossato? Grazie.
Chi scrive ha intitolato la sua domanda “esoftalmo”. In base a questo supponiamo che il cortisone sia dato come terapia per l’esoftalmo, la condizione in cui l’occhio (bulbo oculare) diventa sporgente rispetto alla sua normale posizione. Le cause dell’esoftalmo possono essere varie e la terapia quindi ha come primo obiettivo quello di eliminare queste cause. Ci può essere molto raramente anche in fibrosi cistica un esoftalmo dovuto a ostruzione e rigonfiamento di alcuni seni paranasali (seni etmoidali in particolare): si chiama mucocele una tale condizione e può comportare spinta sul bulbo oculare. Come terapia di supporto si usano i corticosteroidi, per ridurre il gonfiore e l’infiammazione che possono accompagnare l’esoftalmo. Gli effetti collaterali di questa famiglia di ormoni, di cui il cortisone fa parte, non sono pochi e sono comunque molto correlati alla dose e alla durata della terapia. Ricordiamo fra questi effetti collaterali l’aumento di peso, della glicemia, della pressione arteriosa, la depressione del sistema immunitario, l’osteoporosi, l’ipersecrezione acidogastrica e, nei bambini, il rallentamento della crescita. Ma un danno diretto al fegato (epatotossicità) provocato dal cortisone è rarissimo. Anzi, va ricordato che i farmaci cortisonici sono non raramente impiegati proprio per risolvere alcuni problemi di epatotossicità. Se ci fosse, l’epatotossicità si manifesterebbe inizialmente con un’alterazione delle prove di funzionalità epatica. Farmaci di cui è conosciuto il rischio di epatotossicità sono per esempio alcuni antinfiammatori tipo FANS, alcuni antiepilettici, alcuni antibiotici. Tuttavia è improbabile che un trattamento cortisonico di soli dodici giorni comporti effetti collaterali importanti.
Ogni farmaco, oltre agli effetti benefici, ha anche quelli sfavorevoli e quando prescritto vuol dire che il medico valuta che i primi sono certamente maggiori dei secondi. Non siamo esperti di esoftalmo e quindi bisogna far riferimento all’esperto che ha consigliato questo tipo di cura. E per quanto riguarda il fegato occorre sapere la ragione per cui è ingrossato e chiarire la diagnosi con le prove di funzionalità epatica ed eventualmente un’ecografia. Nella fibrosi cistica vi può essere anche un problema epatico che si manifesta talora con ingrossamento del fegato.