Sei in Home . Informati . Domande e Risposte . Cura dell’ FC con cellule staminali

20 Settembre 2004

Cura dell’ FC con cellule staminali

Autore: Roberto
Domanda

Salve in questi giorni si è parlato molto nei media del bambino che, grazie alla nascita di due fratelli gemelli, è stato curato dalla talassemia, ed è stato anche detto che questo tipo di “cure” può risolvere i problemi di chi è affetto da FC. Vorrei sapere, legge 40 del 2004 a parte, come e se è possibile guarire con le cellule staminali i malati di FC. Grazie Roberto

Risposta

Quello di curare le malattie con cellule staminali è un grande tema di attualità. Come noto, le cellule staminali sono quelle cellule che si trovano in quasi tutti i tessuti e che servono normalmente a rigenerare le cellule dei vari tessuti ed organi. Esse conservano anche una buona capacità di differenziarsi verso cellule mature di diversi tessuti (cellule “totipotenti” si dice) se poste in determinate condizioni e sotto adeguati stimoli. Si prospetta che alcune malattie degenerative del cuore e del sistema nervoso possano giovarsi di un tale approccio terapeutico ma siamo ancora agli inizi. Tra le cellule staminali, certamente quelle con maggiore potenzialità e maneggevolezza sono quelle ricavate da embrione umano.

Nel caso del bambino thalassemico si sono utilizzate cellule staminali da cordone ombelicale dei fratellini neonati senza malattia. In questo caso l’approccio è relativamente agevole, si fa per dire, perché si tratta di curare cellule del sangue rimpiazzando la matrice midollare che le produce con il trasferimento al midollo del malato di cellule staminali opportunamente coltivate e preparate, capaci di innescare la generazione di globuli rossi normali.

Per la fibrosi cistica abbiamo sinora molto poco. Non vi sono al momento pubblicazioni scientifiche in merito. Abbiamo solo delle segnalazioni di agenzia via internet. Recentemente il Dr Stephen Minger del King’s College di Londra è riuscito a produrre linee cellulari di cellule staminali affette da fibrosi cistica (omozigoti per la mutazione deltaF508), lavorando con cellule staminali di embrione umano, riconosciuto affetto da FC dopo diagnosi preimpianto e non utilizzato quindi per l’impianto in utero (permesso ottenuto dai genitori). L’intento del Dr Minger è di riuscire a far differenziare queste cellule in tessuto epiteliale polmonare. Si otterrebbe così un vero tessuto umano sul quale condurre in vitro studi di base e provare eventuali terapie in una condizione molto più appropriata rispetto a quella che si ha oggi con animali da laboratorio (topi) fatti nascere con una malattia del tipo CF. Sappiamo anche che all’Università di Tor Vergata (Roma) il prof. Novelli ha una ricerca in corso di correzione genica mediante DNA di cellule staminali embrionali di topo affetto da una forma di fibrosi cistica.

Dunque, siamo proprio ai primordi di questa linea di ricerca sull’impiego di cellule staminali nella CF e ben lontani da una potenziale terapia ad esse correlata.

G. M.


Se hai trovato utile questa risposta, sostieni la divulgazione scientifica

Dona ora