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12 Dicembre 2012

Coppie con uomo malato di FC: possono avere figli e può essere trasmessa loro la malattia?

Autore: Grazia
Domanda

Una coppia composta da uomo affetto da FC e partner sana. Comporta probabilità di avere figli che possano ereditare la FC? Un alto tasso di uomini affetti da FC risultano infertili: tutti i casi sono uguali? Se cosi fosse, ci sono speranze di avere figli?

 

Risposta

Riportiamo dal libro “Fibrosi Cistica: parliamone insieme. L’età adulta” le domande e le risposte contenute nel capitolo “Sessualità e riproduzione”, pag 59 e “Vivere con la FC “, pag 68. Il libro è scaricabile dal sito oppure può essere richiesto a fondazione.ricercafc @ospedaleuniverona.it e verrà inviato per posta.

Sono interessanti anche i dati di una recente inchiesta italiana sul tema: si può vedere sul sito: Padri con fibrosi cistica in Italia: quanti sono, chi sono e che cosa fanno, 17/07/2012

Un uomo affetto da FC può diventare padre?

La maggior parte dei maschi con FC ha liquido seminale azoospermico, cioè privo di spermatozoi. Per tale ragione non possono avere figli per via naturale (infertilità). Gli spermatozoi sono prodotti a livello dei testicoli, ma i dotti che devono portarli nel liquido seminale sono ostruiti o assenti: si parla di atresia (mancanza parziale o totale) dei dotti deferenti. Lo stesso liquido seminale è di quantità lievemente ridotta rispetto al normale. L’infertilità può essere superata attraverso tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), mediante prelievo degli spermatozoi al livello del testicolo (con tecniche di microaspirazione effettuabili anche in ambulatorio in anestesia locale, dette PESA, o con tecniche microchirurgiche di prelievo, da eseguirsi in anestesia generale, dette TESA). Occorre poi procedere alla Fecondazione in Vitro, con l’iniezione dello spermatozoo all’interno dell’ovocita (ICSI) prelevato dalla partner; e in seguito il trasferimento dell’ovocita fecondato nell’utero della donna per avviare la gravidanza. La percentuale di successo delle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) si misura attraverso il numero delle gravidanze e nascite di bambini che si ottengono. Per ogni intero ciclo di PMA il successo (= “bambino in braccio”) risulta intorno al 25% in caso di patologie diverse dalla FC; probabilmente il dato è simile anche per gli uomini con FC, anche se non ci sono ancora casistiche abbastanza numerose e attendibili. Importante per il successo è anche l’età della madre: così come per le gravidanze “naturali”, più la donna è giovane più è facile l’avvio della gravidanza.Data la possibilità di trasmettere la FC alla prole, prima di procedere con la PMA occorre un’adeguata indagine genetica nella partner e consulenza genetica (vedi a pag. 70).

Come si fa a sapere se si è fertili?

Occorre esaminare il liquido seminale attraverso un esame di laboratorio condotto su un campione di sperma (“spermiogramma”). Questo valuta le caratteristiche del liquido seminale, compresa la presenza, il numero e la vitalità degli spermatozoi; in caso di FC è tipico il riscontro di una ridotta quantità di sperma e l’assenza di spermatozoi.La diagnosi di infertilità non è un momento facile. Per questo è importante avere un aiuto nell’affrontarla. È importante avere un medico FC di riferimento e poterne parlare liberamente con lui. Ed è altrettanto importante parlare con la partner.

Chi è affetto da FC trasmetterà la malattia al figlio?

Se non si conosce lo stato genetico del partner, per la persona affetta da FC il rischio di avere un figlio malato è stimato in 1 probabilità su 50 (2 per cento). Il partner perciò deve fare il test per sapere se è portatore di una mutazione CFTR. Sarà un test genetico esteso anche alla ricerca di mutazioni rare, in modo da rendere minima la possibilità di una risposta falsamente negativa. Se il partner risulta non portatore, il rischio che il figlio sia affetto da FC scende a circa 1 su 300 (0,3 per cento) e non sono indicate nè possibili ulteriori indagini durante la gravidanza. Se il partner risulta portatore di una mutazione CFTR il rischio di trasmissione della malattia è elevato (1 su 2, cioè 50%). Nella coppia formata da un soggetto malato e un portatore è possibile ricorrere alla diagnosi prenatale durante la gravidanza, che darà un risultato certo (affetto o non affetto da FC). Anche quando non affetto da FC, il figlio è portatore di una mutazione CFTR, perché in ogni caso il malato trasmette una mutazione CFTR.

 

G. Borgo


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