Durante un controllo clinico per problemi di fertilità, io e mia moglie abbiamo scoperto di essere entrambi portatori sani di fibrosi cistica: mia moglie con la mutazione del gene DF508 e io G542X.
Vorremmo sapere se, a partire da tali infomazioni, sia possibile avere un’idea di che tipo di problemi potrebbe avere un ns. figlio nell’eventualità che ereditasse entrambi i geni modificati.
In caso non sia possibile, ci potreste fornire informazioni su indirizzi di specialisti a cui ci possiamo rivolgere per avere ulteriori chiarimenti sulla malattia. (meglio se in Nord Italia, però non abbiamo problemi a spostarci anche da altre parti: noi risediamo temporaneamente in Belgio, però torniamo sovente in Italia).
E’ difficile in generale prevedere o stabilire in base al tipo di mutazioni del gene CFTR quale possa essere l’entità dell’interessamento di polmoni e pancreas o d’altri organi nel malato di fibrosi cistica.
Sappiamo che a seconda del tipo di mutazione è prodotta una proteina CFTR più o meno difettosa (se non addirittura assente) e che il difetto proteico dà inizio alla cascata d’eventi che portano ai sintomi tipici della malattia. Ma non conosciamo ancora bene i meccanismi di questo processo e le ragioni per cui nello stesso malato un organo o un apparato sia colpito più di un altro. Quello che si va sempre più chiarendo è che spesso non sono le singole mutazioni del gene CFTR ad essere in causa, ma anche altri fattori genetici che intervengono accentuando o limitando gli effetti delle mutazioni. Questi fattori sono frammenti di DNA contenuti nello stesso gene (polimorfismi) o altri geni, detti geni regolatori. Questi altri fattori genetici possono essere diversi da individuo ad individuo, per esempio anche tra fratelli: è per questo che due fratelli malati di FC, pur avendo le stesse mutazioni, possono avere quadri diversi di malattia.
Gli studi eseguiti finora su questo tema hanno permesso di dividere le mutazioni in due gruppi: un gruppo è quello delle mutazioni che si accompagnano ad insufficienza pancreatica, diagnosi di malattia molto precoce (in genere al di sotto dell’anno), alti livelli di cloro nel test del sudore (il test del sudore è il test clinico fondamentale per la diagnosi e si può eseguire fin dalle prime settimane di vita). Queste mutazioni sono dette severe.
L’altro gruppo è quello delle mutazioni dette lievi, che si accompagnano prevalentemente (dal 70 all’80% dei casi) a normalità pancreatica, diagnosi più tardiva, più basso cloro nel test del sudore. Quando si dice che una mutazione è severa o, al contrario, lieve, il termine va inteso riferito prevalentemente allo stato del pancreas (non funzionante o funzionante). Si è visto che solo in base a questo parametro è possibile fare delle distinzioni, perché la gravità dell’interessamento polmonare varia considerevolmente sia con le mutazioni definite lievi che con le severe.
Per altre informazioni sulla classificazione e meccanismo d’azione delle mutazioni può vedere la risposta su questo sito in data 13/07/2004 (Diversità tra mutazioni).
Le mutazioni DF508 e G542X sono definite severe in quanto nella grande maggioranza dei casi si accompagnano ad insufficienza pancreatica. L’insufficienza pancreatica può essere trattata fin dalla nascita e la cura può ottenere un buon livello di normalizzazione del disturbo che in questo modo non sarà mai tale da mettere a rischio la vita. La patologia respiratoria potrà essere curata, ma non risolta dalle cure e sarà quella decisivo per la quantità e qualità di vita del malato. Avrà un’evoluzione non prevedibile, influenzata dalle mutazioni DF508 e G54X e da altri fattori genetici non conosciuti a cui si è accennato sopra, e dall’interazione di questi fattori genetici con l’ambiente: s’intende in questo campo per “ambiente” il complesso delle cure, la costanza e correttezza con cui sono applicati, lo stile di vita.
Per quanto riguarda le strutture di cura in ogni regione d’Italia (e così pure nelle altre parti d’Europa) c’è un centro specializzato: troverà l’elenco di quelli italiani sul sito www.fibrosicistica.it. E’ fondamentale che lei abbia informazioni sia sulla malattia sia sulle possibilità riproduttive che assieme a sua moglie può prendere in considerazione.