Buongiorno. So che questo tema è già stato dibattuto in precedenza, ma poiché sono già trascorsi circa una decina d’anni da allora, ritengo sia interessante riparlarne alla luce delle attuali conoscenze e dell’esperienza aggiuntiva accumulate fino ad oggi. A mia figlia di sei settimane, a seguito di screening neonatale positivo e test genetico, è stata diagnosticata la FC con mutazione omozigote Delta F508. Il test del sudore, non immediatamente eseguibile dato il limitato peso nelle prime settimane di vita, è stato effettuato da pochi giorni, quindi i risultati non sono ancora pronti; tuttavia, l’analisi della conducibilità ha dato esito 108, così come è in corso il test delle feci. La bambina, visitata più volte, al momento sta benissimo e non mostra, almeno esteriormente, i segni classici della patologia, cresce in peso e in altezza etc. Abbiamo comunque già iniziato, su consiglio del centro che la segue, le terapie da protocollo, vale a dire: inalazioni mattina e sera con NaCl 0,9% e Salbutamolo, Kreon, Vitamina A/ E/ D, antibiotico Cefadroxil 0,8 ml mattina e sera, fisioterapia settimanale.
Pur riconoscendone il ruolo fondamentale, noi siamo, tuttavia, alquanto scettici rispetto all’utilizzo preventivo dell’antibiotico a partire da una così tenera età (come procederà lo sviluppo, la flora batterica ne risentirà, e le resistenze?). Secondo i medici, l’antibiotico di base dovrà essere una costante vita natural durante del paziente FC, per mantenere il sistema respiratorio salubre, ovviamente nel caso in cui non subentrino effettivamente resistenze a germi Gram negativi o arrivi lo Pseudomonas, in tal caso dovrà essere rimodulata la terapia ad es. con Tobramicina. Mi verrebbe da estendere la domanda, per analogia, all’opportunità di iniziare da subito anche la fisioterapia, per quanto, nella mia comprensione non specialistica, potrei dire che in questo caso, gli eventuali effetti collaterali, qualora ce ne fossero, possano essere nulli o del tutto trascurabili rispetto invece all’uso dell’antibiotico. Gradirei, dunque, un Vostro parere in merito. Molte grazie e buon lavoro.
L’uso profilattico di antibiotici per via orale in bambini con fibrosi cistica asintomatici è oggetto di dibattito e disomogeneità assistenziali. Il razionale del trattamento sarebbe impedire l’attecchimento di germi patogeni nel polmone, in particolare dello Stafilococco aureo, che è il più frequente in lattanti e bambini (1). Il trattamento profilattico anti-stafilococco è stato molto praticato nei centri FC inglesi e USA negli anni fra il ’70 e il ’90, attualmente non è raccomandato; c’è stato un chiaro pronunciamento contrario nelle linee guida curate dalla Fondazione FC americana , basato sulla mancanza di evidenze scientifiche a supporto della pratica e sull’assenza di dimostrato beneficio (“For infants with CF under two years of age, the CF Foundation recommends against the prophylactic use of oral antistaphylococcal antibiotics in asymptomatic infants”) (2). In materia non ci sono linee guida più recenti e quindi quella posizione è ancora valida. In Italia i centri FC si attengono a questa posizione. Si veda anche una recente messa a punto sul problema sul sito CFDB (3).
Però nel Regno Unito il trattamento profilattico antistafilococcico nei bambini è ancora raccomandato e in taluni centri praticato. Proprio una recente ricerca inglese (4) ha dato un contributo interessante per chiarire la questione, purtroppo non conclusivo: ha confrontato per un periodo che va dalla nascita a quattro anni migliaia di bambini con FC americani non trattati con profilassi anti-stafilococco rispetto a quelli inglesi invece trattati (flucloxacillina per via orale). I dati clinici sono stati desunti dai registri-malattia dei due paesi. Il risultato è stato questo: il rischio di prima comparsa di Stafilococco e Pseudomonas era maggiore nei bambini americani non trattati rispetto agli inglesi; però il confronto fra due sottogruppi inglesi, uno trattato e l’altro no, suggeriva che quello trattato aveva rischio uguale a quello non trattato per la comparsa di Stafilococco e rischio maggiore per la comparsa precoce di Pseudomonas. I ricercatori che hanno realizzato lo studio sono altamente qualificati: purtroppo è lo studio di per sé che ha dei limiti, essendo di tipo retrospettivo su lungo arco di tempo (2000-2009). Ideale in questi casi sarebbe una sperimentazione clinica prospettica e controllata (RCT, Randomized Controlled Trial). RCT in questo campo sono stati realizzati con un diverso obiettivo: studiare se una volta comparso un ceppo particolare di Stafilococco, multiresistente agli antibiotici (MRSA), questo sia eradicabile. Su quest’argomento rimandiamo a quanto pubblicato su questo sito anche di recente (5, 6).
Per quanto riguarda la fisioterapia, oggi prevale la tendenza a consigliarla precocemente anche nel bambino asintomatico, valorizzando accanto ad essa l’importanza di uno stile di vita e di un ambiente sano e modificando frequenza e durata in base all’andamento clinico (7).
1) Come varia la popolazione batterica nei polmoni dei bambini con fibrosi cistica nei primi anni di vita, 14/06/2017
2) Cystic Fibrosis Foundation, Borowitz D, Robinson KA, Rosenfeld M, Davis SD et al “Cystic Fibrosis Foundation evidence-based guidelines for management of infants with cystic fibrosis.” J Pediatr. 2009 Dec;155(6 Suppl):S73-93. doi: 10.1016/j.jpeds.2009.09.001.
3) Prophylactic use of oral antistaphylococcal antibiotics
4) Hurley MN, Fogarty A, McKeever TM, Goss CH, Rosenfeld M, Smyth AR.”Early Respiratory Bacterial Detection and Antistaphylococcal Antibiotic Prophylaxis in Young Children with Cystic Fibrosis.” Ann Am Thorac Soc. 2018 Jan;15(1):42-48.
5) L’eradicazione di MRSA (Stafilococco Meticillina-Resistente) in fibrosi cistica, 15/07/2019
6) È possibile eradicare la Stafilococco Meticillina-Resistente (MRSA) in fibrosi cistica?, 15/07/2019
7) Button BM, Wilson C, Dentice R, Cox NS, Middleton A “Physiotherapy for cystic fibrosis in Australia and New Zealand: A clinical practice guideline”. Respirology. 2016 May;21(4):656-67.