Buongiorno. Pongo una domanda che potrà sembrare banale: come fare a comprendere se è in corso un’infiammazione più marcata in un soggetto con infezione cronica da Pseudomonas? La tosse cambia? diventa più “grossa”, insistente o altro? Inoltre, è possibile che un’infiammazione si presenti anche senza perdita di peso, muco più denso e scuro? Grazie per l’attenzione.
La domanda può essere ragionevolmente tradotta nella seguente: come riconoscere una esacerbazione infettiva/infiammatoria in un malato FC con infezione polmonare cronica?
Intanto ricordiamo che l’infezione polmonare da virus o batteri si accompagna a infiammazione polmonare: il primo termine si riferisce alla presenza aggressiva degli agenti patogeni, il secondo alla risposta dell’organismo ed in particolare del polmone all’infezione, con tutto ciò che comporta: afflusso di neutrofili, liberazione di sostanze infiammatorie e di radicali di ossigeno, danno delle cellule respiratorie, formazione di tessuto fibroso, etc.
In un’infezione cronica tutto questo è attivo in maniera permanente: vi possono essere periodi di relativa quiescenza alternati a periodi di maggiore attività infettivo/infiammatoria. Questi ultimi si possono definire come “esacerbazioni respiratorie”. Le esacerbazioni possono manifestarsi in maniera acuta e molto rapida oppure con andamento più lento. L’esacerbazione si manifesta con una serie di sintomi, avvertiti dal paziente o obiettivati da un osservatore esterno. Si accompagna in varia misura anche ad alterazione di alcuni indici biologici (aumento dei globuli bianchi nel sangue, aumento della VES e della proteina C reattiva ed altri marcatori di più sofisticato rilievo). Tra i dati obiettivi ci può essere, ma non obbligatoriamente, la febbre e una compromissione dei valori di spirometria. Ma quello che appare più significativo e importante nel riconoscere precocemente una esacerbazione non sono tanto gli esami quanto la rilevazione di una serie di sintomi. La più completa rilevazione di sintomi di esacerbazione viene fornita dai malati adulti, di cui si ha una disamina interessante in un recente studio clinico (1). Con notevoli variazioni da caso a caso vengono riferiti: facile stancabilità o affaticamento, sonno disturbato di notte, sonnolenza di giorno, meno energia, difetto di concentrazione, diminuzione o scomparsa di appetito, calo di peso, il non sentirsi bene, con dolori diffusi, sintomi di raffreddore, naso ostruito, mal di gola, respiro più corto ed affannoso, aumento di tosse, aumento di sputo, che si fa più denso e più scuro, nausea/vomito.
Nei bambini sono possibili tutti questi sintomi ma essi possono essere più sfumati: in essi va valorizzato molto il comportamento insolito, la minor voglia di giocare, la più facile irritabilità, la perdita di appetito, il sonno disturbato, il calo dell’attenzione e del rendimento scolastico.
Riconoscere precocemente una condizione di esacerbazione consente di provvedere tempestivamente al trattamento dell’esacerbazione, con l’obiettivo principale di non dare spazio al logoramento delle strutture polmonari che un’esacerbazione abitualmente determina, specie se questa si prolunga nel tempo.
1. Abbott J, et al. What defines a pulmonary exacerbation? The perceptions of adult with cystic fibrosis. J Cyst Fibros. 2009;8:356-9