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2 Dicembre 2011

Burkholderia cepacia, trapianto polmonare e trasmissione tra portatori

Autore: Sara
Domanda

Sono una paziente affetta da fibrosi cistica con tanto di infezione da Burkholderia cepacia e in lista per un trapianto polmonare. Una mia carissima amica ha pure un problema polmonare ed anche l’infezione da cepacia. Ora mi chiedo se, una volta trapiantata, potrò ancora starle vicino oppure no? Ho paura che potrei riprendere quell’infezione e rischiare parecchio. Questo dubbio mi perseguita.

 

Risposta

Intanto invitiamo a leggere alcune considerazioni generali sul batterio Burkholderia cepacia nella domanda- risposta del 17.07.07: Burkholderia cepacia: l’essenziale da conoscere.

Ricordiamo che all’interno del B. cepacia complex, una famiglia di batteri vicini tra loro ma con caratteristiche che li differenziano a seconda della specie cui appartengono, si conoscono almeno una decina di specie o sottospecie. La specie più comune si chiama Burkholderia cenocepacia ed è anche forse quella più rilevante sotto il profilo della virulenza. Una caratteristica di questi batteri è la spiccata resistenza ai comuni antibiotici. Il batterio si trasmette con relativa facilità nel caso di contatti tra pazienti portatori dell’infezione. Ed anche tra due portatori di B. cepacia è possibile che si scambino ceppi appartenenti a specie diverse e con diversa capacità patogena. Dopo il trapianto la suscettibilità a infezioni crociate è anche più elevata, a causa delle terapie immunosoppressive anti-rigetto che il trapiantato dovrà fare in permanenza.

Non spetta a chi scrive queste note dare consigli, ma la questione posta nella domanda non ha che una risposta: non conviene né prima né dopo il trapianto polmonare frequentare fisicamente persone portatrici di B. cepacia. Facile a dirsi ma difficile a farsi: vanno cercate altre modalità per mantenere il contatto.

 

G. M.


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