Buongiorno, da qualche mese a questa parte mio figlio non fa più il classico aerosol (con nebbia, per intenderci), utilizza bensì il distanziatore con Broncovaleas spray seguito da PEP. La fisioterapista e i dottori del ns. centro dicono che va bene così, dato che il bimbo (16 mesi) sta bene (ha però insufficienza pancreatica). L’unico consiglio che ci hanno dato è di utilizzare il classico aerosol in caso di raffreddore/tosse nel periodo autunnale/invernale. Vorrei sapere, per favore, anche il Vs. parere. Grazie mille!
I bambini piccoli hanno in genere difficoltà a praticare la terapia aerosolica. Quando necessita un trattamento aerosolico si tende a farlo con nebulizzatori classici (nebulizzatori jet ad aria compressa o nebulizzatori elettronici a membrana vibrante perforata) usando la mascherina per un certo tempo: in qualche modo, anche se il bimbo non attua una respirazione adeguata per l’aerosolterapia, si ottiene così una ragionevole somministrazione del farmaco prescritto. Nel caso della domanda, il farmaco è un broncodilatatore (salbutamolo), di cui non possiamo sapere le ragioni della prescrizione (di solito si fa prima di un aerosol con sostanze potenzialmente broncoirritanti, come alcuni antibiotici, la soluzione salina ipertonica ed altro, per limitarne l’effetto irritativo sui bronchi).
I broncodilatatori sono abitualmente impiegati nel trattamento dell’asma (e in certi casi in FC) e si somministrano preferibilmente con dosatori pressurizzati (bombolette spray), che richiedono peraltro una certa abilità nel sincronizzare inspirazione e getto di aerosol. Nei bambini piccoli, quando si ricorre alle bombolette (sistema più rapido di erogazione del farmaco rispetto all’aerosol classico), si collega la bomboletta ad un distanziatore, che è un contenitore di varia forma e volume, che consente di mettere a disposizione del bambino una certa quantità di particelle aerosoliche liberate, e sospese entro il distanziatore, con uno spruzzo dalla bomboletta. Il distanziatore ha una sua apertura che viene messa aderente bocca del bambino, il quale può respirare liberamente le particelle aerosoliche, nel giro di 10-20 secondi. L’operazione viene in genere ripetuta un paio di volte. E’ una modalità accettabile per questo tipo di farmaci.