Buongiorno, da diverso tempo, ma in particolar modo negli ultimi giorni, su diversi forum vengono riportate delle testimonianze dirette sull’efficacia dell’integratore Sinupret, (http://www.bionoricausa.com/products/products-details/sinupret-adult-strength/), un complesso di bioflavonoidi che attiverebbe la proteina CFTR prodotta residua negli FC. Ci sono anche diversi studi che si possono reperire liberamente in rete, come questo http://sinupret.co.za/fileadmin/Documents/Stimulates_Transepithelial_Transport.pdf , che ne dimostrerebbero l’efficacia. Le domande sarebbero molte, tuttavia limito le domande. 1) Chi ha già provato questo complesso lo ha fatto per periodi limitati (15 giorni, non conoscendo il carico sui reni o altri effetti avversi e dato che è consigliato così nel foglio illustrativo) in cui dicono di aver manifestato muco molto molto più fluido, più chiaro e a volte addirittura trasparente durante il periodo di assunzione. Mi chiedo se per questo tipo di sostanze che costano anche così poco non si possa procedere con delle sperimentazioni molto più veloci che possono eseguire anche piccoli centri in parallelo in maniera da tenere sotto controllo i pazienti onde evitare effetti avversi, che dovrebbero essere limitati, data l’origine naturale delle sostanze ma comunque concentrate, per lungo periodo, in maniera da valutarne l’efficacia a lungo termine in sicurezza. Sono sicuro che si troverebbero molti pazienti volontari disposti anche ad acquistare autonomamente il prodotto dato il costo accessibile avendo la sicurezza di una sperimentazione ufficiale e assumendosi le proprie responsabilità e permettere ai centri di effettuare sperimentazioni a costo 0. 2) agirebbero esclusivamente su specifiche mutazioni o qualsiasi mutazione con CFTR residua? E quindi 3) questi integratori potrebbero essere affiancati per aumentare l’efficacia dei farmaci correttori o potenziatori? Grazie per i chiarimenti, cordiali saluti
Il preparato in questione, con nome commerciale Sinupret, è in effetti largamente diffuso, nel mercato dei rimedi alternativi, come integratore naturale soprattutto per il trattamento della rinosinusite ma anche per patologie respiratorie che comportano tosse e catarro. Non sappiamo quanto sia usato da persone con fibrosi cistica. L’intento del preparato è quello di fluidificare le secrezioni respiratorie. Sappiamo che esso contiene gli estratti di 5 erbe: fiori di sambuco, fiori di primula, la comune erba acetosa, verbena e radici di genziana lutea. I vantati effetti benefici di questo preparato si pensa siano dovuti ai cosiddetti bioflavonoidi contenuti n queste piante.
Cosa sono i bioflavonoidi? Sono dei composti polifenolici (per chi mastica chimica organica, è la combinazione in unica molecola di due o più anelli fenolici) presenti di solito nelle piante come glicosidi (cioè in combinazione con zuccheri). Si distinguono in tre gruppi: flavoni, isoflavoni, neoflavoni. Nelle piante hanno funzioni complesse: le più note sono quelle di alcuni di essi che cnferiscono particolari colori ai fiori. Assunti dagli animali e dall’uomo prendono anche il nome generale di Vitamina P e svolgono nell’organismo umano parecchie funzioni benefiche, tra cui quelle antiossidanti, inserendosi in vari processi metabolici, di cui peraltro ancora poco si conosce. I flavonoidi più conosciuti sono: apigenina, baicalina, betanina, catechina (nella mela); citrina, diasmina, epicatechina (cacao); esperi dina, genisteina, luteolina, naringina (agrumi); pinocembrina (miele, propoli); picnogenolo e quercetina (biancospino, calendula , camomilla, cipolla, ippocastano, luppolo, mela, mirtillo); rutina (agrumi, eucalipto, menta, rabarbaro, vino rosso).
Parecchi di questi bioflavonodi sono stati studiati anche nella fibrosi cistica, in particolare la genisteina : l’interesse verso di essi è derivato soprattutto dalla loro attitudine ad influenzare positivamente in vitro la secrezione epiteliale di cloro attraverso il canale CFTR ma anche indipendentemente da questo (1,2,3,4). Ma nessuno di questi flavonoidi è entrato sinora nelle strategie terapeutiche per la fibrosi cistica, ma nemmeno in studi clinici controllati: la loro azione è in genere di molto breve durata e vi è anche qualche effetto tossico in alcuni di essi.
Il preparato commerciale Sinupret, citato nella domanda, gode di uno studio condotto in vitro su cellule di mucosa nasale di topo sano ed anche in vivo sullo stesso tipo di topo mediante determinazione della differenza di potenziale nasale (5). Il preparato usato come tale avrebbe dimostrato in questi esperimenti la capacità di attivare la secrezione trans epiteliale di cloro. Gli autori dello studio non si preoccupano di dimostrare se questo avviene attraverso l’attivazione del canale CFTR, pur presente nei topi, ma presumono che così avvenga, con possibile effetto di idratazione del fluido che riveste la mucosa nasale. Non conosciamo alcun seguito a questo studio.
Il maggiore punto critico, agli effetti di un possibile interesse per la fibrosi cistica, è che questi esperimenti sono stati condotti su cellule e su mucosa nasale di topi senza fibrosi cistica. Diversa è la condizione nel malato di fibrosi cistica ma anche nel topo FC, dove il canale CFTR è mancante o mutato e quindi non funzionante. Altro aspetto critico è che qui si è testata una miscela di estratti di piante: con questa modalità non si va molto avanti nella ricerca, perché bisogna innanzitutto conoscere gli effetti biologici (con possibile significato terapeutico ma anche con possibili effetti tossici) di ciascuna delle sostanze contenute negli estratti che si presumono essere potenzialmente utili, determinando anche a quale dose hanno ciascuna l’effetto desiderato e quello indesiderato. E’ la ragione per cui non è così semplice, come auspicherebbe il nostro interlocutore, avviare dei seri studi clinici con simili preparati, in cui non è nemmeno nota la concentrazione dei singoli bioflavonoidi (che non sono i soli componenti di questi estratti), cui si attribuiscono gli effetti benefici in questione.
Al momento il preparato della domanda è da considerarsi uno dei tanti prodotti di erboristeria, di cui è ricco il mercato della medicina alternativa. E per questi rimedi non mancheremo di trovare persone che assicureranno di averne ricavato beneficio. Si veda anche la domanda del 23.12.11: A proposito di rimedi naturali che stimolano le difese organiche. Tuttavia l’attenzione ai prodotti naturali non è mai venuta meno nella medicina ufficiale e molte cose si sono imparate e ricavate da essi, anzi vi è oggi un aumentato interesse per questi: non è detto che anche gli stimoli che vengono dal prodotto qui in questione non possano produrre cose buone in futuro, se si avrà la pazienza di seguire i criteri della ricerca scientifica.
1. Vegrzyn G, et al. Genistein: a natural isoflavone with a potential for treatment of genetic disease. Biochem Soc Trans. 2010;38:695-701
2. Schmidt A, et al. Prolnged treatment of cells with genistein modulates the expression and function of the cystic fibrosis transmembrane conductance regulator. Br J Pharmacol. 2008;153:1311-23
3. Azbell C, et al. Hesperidin stimulates cystic fibrosis transmembrane conductance regulator-mediated chloride secretion and ciliary beat frquency in sinonasal epithelium. Otolaryngol Head Neck Surg. 2010;143:397-404.
4. Pyle LC, et al. Activation of the cystic fibrosis transmembrane conductance regulator by the flavonoid quercetin: potential use as a biomarker of DF508 cystic fibrosis transmembrane conductance regulator rescue. Am J Respir Cell Mol Biol. 2010;43:607-16
5. Virgin F, et al. The bioflavonoid compound, sinupret, stimulates transepithelial chloride tran sport in vitro and in vivo. Laryngoscope. 2010;120:1051-6