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12 Luglio 2012

Batteri anaerobi, cavità orale e seni paranasali

Autore: Luca
Argomenti: Batteri, Varie
Domanda

Salve vorrei chiedere cosa posso fare per uscire da questa situazione fastidiosa creatasi circa un mese e mezzo fa. Dopo un influenza anomala di maggio senza alcun sintomo respiratorio, solo febbre alta 39 per 3 giorni e dolori alle articolazioni, curata solamente con antipiretici, si è presentato dopo pochi giorni un quadro che vi descrivo: salivazione schiumosa del cavo orale con odore sgradevole di uovo sbattuto, misto acido e odore acre come la base alcolica dei profumi, nel naso (fastidiosissimo). Soffro anche di sinusite, ma non avevo alcun sintomo in quel momento, proprio il giorno dopo mi è scoppiato un ascesso e pulpite ad un molare inferiore (molare rotto da circa un anno), come prima cosa mi sono recato dal dietista, il quale mi ha fatto aspettare 20 giorni prima dell’ asportazione in camera operatoria del dente, in quanto gli antibiotici prescritti non eliminavano del tutto l’infezione (bassado e ciproxin prima e ciproxin e augmentin dopo). Nel frattempo in quei giorni feci TAC facciale e varie analisi. Ascoltando i medici decisi di fare in camera operatoria pulizia con metodo FESS della sinusite, e asportazione del molare più 2 denti del giudizio che davano fastidio. Finita l’operazione ho preso avolax x 6 giorni ma i sintomi a parte il naso, che sembra pulito e senza alcun odore sgradevole, il problema nel cavo orale rimane, seppur lievemente diminuito. Ora sto facendo bactrim 20ml x3 x 7 giorni. Non so se risolverà il problema, ho eseguito anche tampone nasale intraoperatorio, in quanto mi dicono che gli anaerobi danno questi problemi. Sto aspettando risultato, nel frattempo vi chiedo se posso fare qualcosa in quanto il saporaccio si crea proprio dal nascere della saliva (dalle ghiandole) ed è molto schifoso. Per ultimo, sento l’interno della mucosa delle labbra e delle guance infiammato e un pò gonfio: mi hanno anche detto di avere una forte gengivite, in questi giorni uso molto localmente clorexidina gel e colluttorio diluito. Grazie mille.

 

Risposta

E’ una lunga ma completa descrizione di una condizione di infezione del cavo orale e dei seni paranasali , sostenuta probabilmente in prevalenza da batteri anaerobi. Si veda a proposito di questi batteri quanto scritto in risposta ad una domanda del 01.02.12 (Alitosi e batteri anaerobi in fibrosi cistica). In quell’occasione scrivemmo soprattutto dei batteri anaerobi che colonizzano sacche bronchiali sottratte all’ossigeno. Anche questi possono essere responsabili del cattivo odore (alitosi) evocato in questa domanda. Ricordiamo che i cosiddetti anaerobi obbligati riescono a vivere solo in ambiente senza ossigeno, mentre gli anaerobi facoltativi (tra cui lo Pseudomonas aeruginosa), pur preferendo l’ambiente aerobio (con ossigeno) si adattano anche a quello anaerobio (senza o con poco ossigeno). Entrambi possono esercitare un’azione putrefattiva sul materiale dell’ambiente in cui vivono, da cui la liberazione di sostanze dall’odore cattivo contenenti zolfo. Alcune specie producono anche metano.

Ora la questione si pone per il cavo orale e per i seni paranasali. Le condizioni favorenti la colonizzazione e la vita dei batteri anaerobi in queste cavità possono essere numerose. I seni paranasali colpiti da sinusite possono venir sottratti allo scambio d’aria e quindi con mancanza di ossigeno, specie se il processo cronico determina formazione di celle poco comunicanti. I denti possono presentare tale condizione nei canali dentari male otturati; la gengivopatia, con i suoi ascessi e le sue sacche purulente è ricettacolo tipico di anaerobi. Ma anche la lingua può ospitare anaerobi nelle sue fessure ricoperte da patina biancastra, e così pure le fessure delle tonsille.

Tre sono gli interventi possibili: 1. una accurata e frequente igiene del cavo orale (inclusa una generosa pulizia della lingua con spazzolino); 2. il drenaggio, anche chirurgico, di tutti i possibili ricettacoli (è ciò che è stato fatto e che si ha intenzione di perfezionare in questo caso); 3. il trattamento antibiotico mirato. I batteri anaerobi in genere sono sensibili ai comuni antibiotici ma alcuni sono o diventano resistenti a questi: bisogna isolare e coltivare questi batteri dal materiale raccolto nei focolai interessati e testare a quali antibiotici sono sensibili. Purtroppo la coltura di questi batteri è complessa e non viene fatta routinariamente e tanto meno viene fatto per essi l’antibiogramma specifico.

1. Jones AM. Anaerobic bacteria in cystic fibrosis: pathopgens or harmless commensals? Thorax 2011;66:559-559
2. Yuvaraj V, et al. Microflora in maxillofacial infections-a changing scenario? J Oral Maxillofac Surg 2012;70:119-25
3. Brook J. Microbiology of sinusitis. Proc Am Thorac Soc 2011;888:90-100

 

G. M.


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