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10 Luglio 2015

Ancora sull’iter di Orkambi. Il problema degli eterozigoti composti F508del

Autore: Domenico e Margherita
Argomenti: Nuove terapie
Domanda

Prima domanda

Salve, mio figlio ha la mutazione Delta F508 e ha 30 anni, presenta problemi polmonari “saltuari e stagionali” ha carenza enzimatica pancreatica. Sono venuto a conoscenza, tramite Internet, di nuovi farmaci (Orkambi) in uso negli USA e che la casa farmaceutica Vertex produce. In Italia cosa bolle in pentola? Vorrei conoscenze in merito. Grazie

Domenico

Seconda domanda

Orkambi potrà essere utile per pazienti con le mutazioni F508del e 3272-26A>G, considerando che la seconda già di per sé produce una minima parte di proteina CFTR. Mi scuso per la semplicità della domanda ma se la risposta è no, mi piacerebbe capirne il motivo. Grazie come sempre.

Margherita

Risposta

Per la prima domanda suggeriamo di leggere su questo sito la risposta ad analoghe domande: Orkambi (Lumacaftor + Ivacaftor) per pazienti FC omozigoti DF508: approvazione da parte di FDA americana.

Per la seconda domanda, precisiamo innanzitutto che il caso presentato riguarda un genotipo “eterozigote composto” (F508del/3272-26A>G). Si parla di eterozigote composto in caso di genotipo formato da due diverse mutazioni CFTR.

Al momento ci sono solo studi condotti su omozigoti F508del (doppia copia di F508del): Orkambi è stato approvato da FDA solo per questo tipo di malati che abbiano 12 o più anni. Non ci sono ancora studi clinici su pazienti eterozigoti composti F508del. Non si può escludere che in futuro ci saranno anche questi studi, come è avvenuto già per Kalydeco nei casi con almeno una mutazione di classe III. Tuttavia, merita ribadire che i risultati clinici ottenuti con Orkambi in omozigoti F508del sono complessivamente piuttosto modesti e che quindi, probabilmente, ci sarebbe da attendersi risultati ancora più modesti per i soggetti che abbiano una sola mutazione F508del: infatti, dovendo correggere e potenziare la proteina CFTR prodotta da una sola copia di F508del si avrebbe a che fare solo con la metà di proteina in parte recuperabile, mentre nell’omozigote F508del la quantità di proteina disponibile per il recupero, almeno parziale, è doppia. È la ragione per cui la ricerca scientifica si sta fortemente impegnando per trovare farmaci o combinazioni di farmaci che superino i limiti finora osservati con la combinazione Orkambi, con possibilità eventuale di ottenere risultati utili anche negli eterozigoti composti F508del.

G. M.


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