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4 Febbraio 2015

Ancora su Kalydeco per mutazioni che consentono residua funzione CFTR e per omozigoti DF508

Autore: Margherita
Argomenti: Nuove terapie
Domanda

E’ legittimo pensare che a breve potrà essere prescritto il kalydeco anche a pazienti con genotipo DF508/3272-26A->G, cioè con una mutazione, la seconda indicata, che è una mutazione che permette una residua funzionalità della proteina? o ancora è necessario aspettare? E come mai sarà presto utilizzato per omozigoti DF508, quindi senza una minima parte di proteina e non si usa per chi invece la produce?

Risposta

Vi sono ragioni per considerare che le mutazioni che consentono la produzione di una certa quota normale di proteina CFTR, possano giovarsi del trattamento con kalydeco (ivacaftor), in quanto questo farmaco, in studi in vitro, risulta essere potenziatore anche di CFTR normale. Pertanto, potenziando la poca proteina normale prodotta da tali mutazioni, si presume di poter recuperare abbastanza funzione CFTR da compensare anche quella eventualmente mancante a causa di mutazione severa associata, come nel caso della domanda.

La mutazione 3272-26A->G è una delle mutazioni splicing che consentono la sintesi di una frazione normale di proteina CFTR. Ed è la ragione per cui chi ha un genotipo contenente questa mutazione ha in genere sufficienza pancreatica. Vi è stato recentemente uno studio che ha testato kalydeco su 24 soggetti che presentavano una funzionalità CFTR residua: tra le mutazioni considerate per l’inclusione in quello studio vi era anche la 3272-26A->G. I risultati di quello studio non sono stati ancora pubblicati e non sappiamo se tra i pazienti testati vi fosse anche qualcuno con quella mutazione. Da informazioni raccolte al congresso di Atlanta nell’ottobre scorso, risulterebbe che una parte dei pazienti avrebbe avuto un certo miglioramento di FEV1 e un certo calo di cloro nel sudore. Crediamo si debba aspettare per saperne di più. Si veda in proposito la domanda del 04.12.14: Uno studio pilota con Ivacaftor somministrato a pazienti FC con funzione CFTR residua.

Quanto ai pazienti omozigoti DF508, la domanda si riferisce probabilmente agli studi condotti con la combinazione di Ivacaftor con Lumacaftor. Questa combinazione intende recuperare la proteina CFTR che, causa la mutazione DF508, non riesce a raggiungere la sua sede di azione, cioè la membrana apicale delle cellule epiteliali, e rimane imbrigliata nel citoplasma della cellula per essere poi demolita. La proteina così recuperata alla membrana per effetto del correttore Lumacaftor verrebbe poi potenziata per ottenerne il massimo di funzione con il potenziatore Ivacaftor. Ma i risultati clinici ottenuti in quegli studi sono stati complessivamente piuttosto modesti, lasciando intendere che forse questa combinazione non sarà così presto utilizzata, in attesa della messa a punto di farmaci correttori più efficaci. Si veda in proposito la domanda del 21.11.14: E’ tempo per usare la combinazione kalydeco+lumacaftor negli omozigoti DF508?

G. M.


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