Mi riferisco alla risposta che è stata data attraverso questa rubrica alla sig.ra Chiara in merito alla richiesta di informazioni sulla campagna “LA FABBRICA DEL SORRISO”. Ho già visto il documento che informa sul progetto “L’acqua che cura il mio respiro” ma purtroppo il tutto era accompagnato da una lettera, autorevolmente firmata, che lasciava un po’ perplessi sulla veridicità e affidabilità del progetto, promosso dalla campagna sostenuta da Mediaset, sia per quanto riguarda i contenuti del progetto che per le informazioni non corrette, esposte anche con strumenti audiovisivi nelle trasmissioni TV! Chiedevo delucidazioni in merito. Attendo
Il progetto delle piscine curative per bambini affetti da FC sostenuto dalla trasmissione “La fabbrica del sorriso” (Mediaset/Mediafriends) non ha nessun fondamento scientifico, anzi è possibile che, se realizzato, possa essere fonte di seri rischi per la salute di questi malati. Le ragioni di questa valutazione le abbiamo già esposte nella risposta del 22/03/07 (Piscine curative per FC): sono ragioni scientifiche e pratiche e invitiamo i sostenitori della Fondazione a leggerle e capirle nei dettagli; e se non sono chiare a chiederci altre informazioni. Perché il punto è questo (e questa è forse la “delucidazione” che il lettore chiede, che ci sembrava di avere già espresso ma che volentieri ripetiamo): i progetti che riguardano la salute e in particolare la salute di persone che soffrono di una malattia seria come la FC debbono essere progetti “seri”. I progetti seri hanno un fondamento scientifico. Il progetto presentato da Mediafriends non è un progetto serio, è un’abile campagna pubblicitaria. Certo, uno dei risultati è stato quello di aver fatto entrare nelle case italiane il nome di una malattia ancora sconosciuta ai più; e molti avranno creduto al messaggio e avranno inviato donazioni. Ma è stata fatta una insensata manipolazione delle informazioni (l’acqua, il sale, l’aerosol, la ginnastica aerobica) per realizzare una vicenda che ha del ridicolo dal punto di vista scientifico. Questo non giova a nessuno. A vari livelli genera alla lunga scarsa credibilità, opinioni confuse e sfiducia nei confronti del mondo della sanità, dei mezzi di comunicazione, delle stesse organizzazioni onlus. Il fine, secondo noi, non può giustificare l’uso di mezzi scorretti. Il fine (far conoscere la FC, raccogliere fondi per migliorare l’assistenza dei malati, far avanzare la ricerca scientifica) si può ottenere anche secondo i criteri della correttezza dell’informazione, della opportunità e serietà del progetto di cui si chiede il finanziamento. La Fondazione FFC ritiene che questi siano i criteri a cui ispirarsi e secondo questi criteri ha operato e opererà in futuro.