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13 Novembre 2006

Aerofagia

Autore: Maddalena
Domanda

Mio figlio di tre anni e mezzo è affetto da FC e soffre di areofagia da quando è nato, soprattutto nelle ore notturne. Ora i risvegli si sono ridotti a uno- due per notte ma sono violenti con forti urla che si placano con massaggini sull’addome e percussioni sul sederino fino all’emssione successiva di aria. A seguito di un esame ecografico, un medico mi disse che c’era molta aria dovuta alla sua malattia. Vi sarei grata se mi deste maggiori informazioni sulla letteratura medica. Ad esempio vorrei sapere se l’areofagia è legata alla FC. Nell’infanzia o anche nell’adulto? Si può aiutarlo in qualche modo (ad es. con cibi più leggeri)?

Grazie infinite per la Vostra collaborazione.

 

Risposta

L’aerofagia è un disturbo relativamente raro che può interessare sia adulti che bambini e consiste nella ripetuta deglutizione di aria e frequenti eruttazioni. Provoca di solito distensione dell’addome con dolori addominali e grande flatulenza; i disturbi aumentano nel corso della giornata e possono anche compromettere il sonno. Non è facile stimarne la frequenza anche perché si tratta di un disturbo frequentemente associato a varie problematiche funzionali (meteorismo, flatulenza, coliche gassose, sindrome del colon irritabile, talora reflusso gastroesofageo). La causa nell’aerofagia funzionale è molteplice e può essere data da una eccessiva introduzione di aria per non corretta masticazione, per apporto eccessivo di bevande gassate e per cibi che danno fermentazione. Il fenomeno aumenta in condizioni di tensioni e stress così come nelle malattie del Sistema Nervoso Centrale che compromettono il meccanismo della deglutizione.

L’aerofagia non è di per sé un disturbo collegato direttamente alla fibrosi cistica. In questa malattia tuttavia vi può essere sovradistensione delle anse intestinali (anche con dolori addominali), con raccolta in esse di un eccesso di gas e flatulenza, soprattutto quando vi sia insufficienza pancreatica poco controllata dal trattamento. Problemi di distensione dell’addome in questa malattia vi sono anche in caso di impatto fecale (addensamento del contenuto intestinale soprattutto a livello del cosiddetto ceco, tratto in iniziale del colon in corrispondenza dell’appendice).

Nella letteratura scientifica ho trovato 29 articoli che trattano di aerofagia in soggetti da 0 a 18 anni. Il più utile mi è sembrato: Clinical features of pathologic aerophagia: early recognition and essential diagnostic criteria. J Pediatric Gastroenterol.Nutr 2005 ; 41(5):612-6. Si riferisce ad uno studio su 42 bambini con aerofagia patologica dai 2 ai 16 anni, in cui si è visto che nel 76 % dei casi, verso il 9.7%, dei controlli era presente, ad un esame radiografico eseguito in completa inspirazione, una ombra anomala di aria nell’esofago prossimale. Vi era un numeroso sottogruppo con severo ritardo mentale (circa 72%).

Per quanto riguarda la terapia viene seguita in genere una terapia comportamentale non meglio specificata, congiunta a psicoterapia: si tratta di ricreare una attitudine ad una corretta deglutizione e masticazione con processi di condizionamento. E’ stato talora impiegato in queste forme un farmaco, il simeticone, che peraltro non dispone di sicure prove di efficacia . Si possono tentare interventi dietetici riducendo cibi fermentanti e abolendo bevande gassate. Un certo aiuto potrebbe essere dato dal carbone vegetale.

In sintesi, in gran parte l’aerofagia è di natura funzionale (cioè non dipende da particolari condizioni morbose locali o generali), se patologica (associata cioè a particolari stati morbosi) quasi sempre è associata a problemi neurologici o mentali.

 

Dr Michele Gangemi

Pediatra di famiglia, Presidente Associazione Culturale Pediatri

 


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