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24 Settembre 2014

Rischio di ricorrenza di malattia FC nelle gravidanze da coppie di portatori sani del gene CFTR mutato

Autore: Elisa e Francesco
Domanda

Prima domanda:

Buonasera, io e il mio compagno siamo portatori delle seguenti mutazioni G542X e I927P, scoperte dopo la nascita del primo bimbo, deceduto per ileo da meconio FC dopo 10 giorni dalla nascita. Abbiamo voluto riprovare naturalmente una seconda gravidanza, interrotta con aborto terapeutico alla 13a settimana, dopo referto della villocentesi, positivo per FC. Ora vi chiedo se sia possibile, vista la probabilità del 25% che si ripetano le stesse due mutazioni, avere figli sani. Per noi sembra essere una malattia dominante a questo punto. Avete una casistica di coppie di portatori che hanno avuto la nostra esperienza ossia che due gravidanze su due abbiano avuto lo stesso esito? Ringrazio molto per la possibilità di ricevere risposte sempre molto soddisfacenti.

Elisa

Seconda domanda:

Esiste una casistica in Italia di coppie di portatori che hanno figli non malati con gravidanze naturali? Ringrazio per la disponibilità.

Francesco

Risposta

Unifichiamo queste due domande perché il tema è lo stesso: il rischio di ricorrenza di malattia FC nelle gravidanze di coppie di portatori sani del gene CFTR mutato. Scrivono lei e lui, dopo due gravidanze risultate entrambe con diagnosi di malattia FC. Sembra impossibile l’accanirsi della sorte e vengono chieste informazioni e prove sul meccanismo genetico alla base della trasmissione della malattia. Non ci sono dubbi scientifici: la malattia FC è dovuta a mutazioni del gene CFTR che si trasmettono secondo la legge della genetica per i geni “autosomici recessivi”. Autosomi sono detti tutti i cromosomi tranne quelli del sesso (X e Y) e il gene CFTR si trova sull’ autosoma numero 7; recessivo è il gene che dà manifestazioni solo se ereditato in doppia copia, vale a dire sia dal padre che dalla madre.

Se una malattia si trasmette in base al meccanismo di trasmissione autosomico recessivo, vuol dire che ci sono due genitori che possiedono entrambi una copia normale e una copia mutata del gene in questione; e che ad ogni gravidanza c’è il 25% di probabilità che il feto erediti entrambi i geni mutati dei genitori (feto affetto da FC), il 25% di probabilità che erediti i due geni normali (non affetto da FC), il 50% che erediti un gene normale e un gene mutato (portatore sano FC, come i genitori).

E’ dovuto solo al caso il verificarsi, ad ogni gravidanza, di una di queste combinazioni, e non ha nessuna importanza se nella sua storia riproduttiva prima di quella gravidanza la coppia ha avuto ripetutamente figli tutti malati o figli tutti sani e/o portatori sani. E’ il caso che decide ad ogni gravidanza l’assortimento dei geni ed ogni volta è come se fosse la prima volta. P. Harper, un famoso genetista, per spiegare questo concetto ai genitori usa questa frase: “Il caso non ha memoria”. Il fatto è che nella storia della singola coppia può sembrare che si verifichino solo le combinazioni sfavorevoli o solo quelle favorevoli. Ma se si va a vedere sui grandi numeri (casistiche della storia riproduttiva di centinaia di coppie di portatori), si ha la conferma che il meccanismo ereditario per questa malattia è proprio del tipo “autosomico recessivo”. Nello studio riportato sotto (1) e commentato in Progressi di ricerca del 19/08/ 2013 (“Una solida esperienza di diagnosi prenatale per FC in Campania”), su 181 gravidanze in cui i genitori (coppie di portatori FC) hanno chiesto diagnosi prenatale il risultato è stato di feto affetto da FC nel 23% dei casi, feto non affetto né portatore di FC nel 21% dei casi, e nel 54% dei casi portatore sano. Con tutta probabilità su numeri ancora più elevati la corrispondenza con l’atteso (25% affetti, 25% non affetti, 50% portatori sani) sarebbe ancora più precisa.

Nell’ esperienza professionale di chi scrive (genetista che ha svolto consulenza genetica per coppie con figlio malato assistito presso il centro FC di Verona), sono molto vive alcune storie familiari particolari, indicative, nella singola esperienza, di una casualità drammatica; e invece, nel complesso dei numeri, tali da confermare il meccanismo autosomico recessivo della malattia. Prima dell’avvento della diagnosi prenatale ecco le storie di genitori che dopo una prima figlia malata hanno tentato la sorte e ne hanno avuto altre tre, tutte femmine e tutte malate; oppure di genitori che avevano già cinque figli maschi, tutti sani, erano in età avanzata ed è “capitata ” la gravidanza inaspettata, che si è conclusa con la nascita di una bambina malata. E poi, con la disponibilità di diagnosi prenatale, coppie che ripetutamente hanno tentato di avere un figlio non affetto da FC, e in base al risultato patologico della diagnosi prenatale hanno interrotto numerose gravidanze, fino a che la sorte non ha cambiato segno. E molte altre coppie che invece sono state “fortunate” già al primo tentativo e per mezzo del test prenatale hanno portato a termine gravidanze serene e hanno avuto il figlio sano che volevano.

1) Tomaiuolo R, Nardiello P, Martinelli P, Sacchetti L, Salvatore F, Castaldo G. “Prenatal diagnosis of cystic fibrosis: an experience of 181 cases”. Clin Chem Lab Med. 2013 Dec;51(12):2227-32. doi: 10.1515/cclm-2013-020
2) Una solida esperienza di diagnosi prenatale per FC in Campania, 19/08/2013


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