Buongiorno, vorrei sapere, se è possibile, se ci sono studi su nuovi antibiotici per combattere Pseudonomas. Se si, quando si potranno avere in commercio. Gradirei sapere anche se ci sono stati progressi in Italia per quanto riguarda studi di correttori e potenziatori. Grazie per le risposte.
Circa gli studi su nuovi antibiotici, rimandiamo a cose già scritte su questo sito. Si vedano in particolare: Nuovi antibiotici, resistenze batteriche e MRSA (domanda del 24.06.13); Attesa di nuovi antibiotici (domanda del 12.08.11); Nuovi antibiotici per i batteri multiresistenti in FC (in Progressi di Ricerca del 14.02.10). Di notevole interesse gli studi su nuovi tipi di antibiotici, attivi su Pseudomonas aeruginosa anche multiresistente: sono i cosiddetti “Peptidi antimicrobici”, sui quali la Fondazione sta investendo da anni in ricerca in Italia. Alcuni di questi non sono lontani dalla possibile applicazione clinica: si veda il caso del POL7080, già in sperimentazione clinica (Nuovo antibiotico contro Pseudomonas nato con il contributo di ricerche FFC sarà sviluppato da Roche e Polyphor, in Progressi di Ricerca del 16.12.13). Una novità che avrà presto un suo sviluppo è rappresentata dalla flucitosina, un farmaco antimicotico che ha dimostrato sensibili attività contro Pseudomonas: Un antimicotico (Flucitosina) già in uso rivela sensibile attività contro Pseudomonas aeruginosa in Progressi di Ricerca del 15.04.13.
Vi sono poi alcuni vecchi antibiotici ancora attivi su Pseudomonas aeruginosa che stanno trovando nuove modalità di somministrazione: si veda in Progressi di Ricerca del 15.07.14 Antibiotici per aerosol: nuove formulazioni fanno risparmiare tempo e sembrano ugualmente efficaci.
Sui potenziatori di CFTR mutata a causa di mutazioni di “gating”, ma anche sui correttori di CFTR mutata per mutazione DF508 abbiamo scritto molto spesso su questo sito: suggeriamo di cercare con il motore di ricerca. Gli studi finanziati da FFC stanno portando risultati assai promettenti su nuovi possibili correttori: si punta a farmaci che siano più efficaci di quelli già sperimentati nei malati, con risultati peraltro ancora insufficienti.