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4 Maggio 2007

In CF un pancreas inizialmente funzionante può diventare in seguito più o meno rapidamente insufficiente.

Autore: Dino
Domanda

Una persona CF con pancreas sufficiente può diventare insufficiente nel giro di qualche mese?

 

Risposta

Lo stato di sufficienza pancreatica è presente in circa il 15% dei malati FC (1) ed è strettamente legato al tipo di mutazioni del gene CFTR: si dice che esiste una chiara “correlazione genotipo-fenotipo”. Significa che se nel genotipo del malato è presente anche una sola mutazione “lieve” (appartenente alla classe IV o V della classificazione delle mutazioni) il pancreas funziona (per lo meno in maniera sufficiente da evitare la comparsa di sintomi di maldigestione-malassorbimento); se sono presenti due mutazioni “severe” il pancreas non funziona. Non ci sono però dati certi riguardo al numero di coloro che pur avendo mutazioni lievi e un pancreas geneticamente “destinato” ad essere sufficiente, manifestano invece col tempo sintomi di insufficienza pancreatica. Inoltre va detto che vi è anche una quota di malati che hanno mutazioni entrambe severe nel genotipo e che però possono presentare pancreas sufficiente alla diagnosi, specie se questa è fatta in età neonatale: anche questi mostrano poi sintomi di graduale transizione dalla sufficienza all’insufficienza pancreatica in tempi più o meno rapidi (2). E infine c’è anche qualche mutazione (ad esempio la G85E) che riguardo al pancreas si comporta in alcuni casi come lieve e in altri come severa (2).

Quindi, indipendentemente dalle mutazioni del genotipo, è buona regola che il malato FC conosciuto come “pancreas sufficiente” sia periodicamente controllato per quanto riguarda lo stato del suo pancreas. Le indagini utili sono il dosaggio degli enzimi pancreatici nel sangue e nelle feci (chimotripsina o elastasi 1), ma soprattutto la determinazione della quantità di grassi persa giornalmente con le feci. Il passaggio dalla sufficienza all’insufficienza pancreatica, se si verifica, è più frequente che si verifichi nei primi mesi o primi anni di vita: in un recente articolo (3) abbiamo commentato un’interessante ricerca che ha mostrato come lo stato del pancreas possa essere ben indagato attraverso il monitoraggio dell’enzima tripsina nel sangue del malato, e come le differenze in termini di capacità di secernere enzimi, in particolare la tripsina, fra soggetti con mutazioni severe e con mutazioni lievi siano minime nel primo anno di vita, ma diventino evidenti in maniera progressiva nel periodo compreso fra uno e sei anni (4). Superata questa età la conversione da sufficienza ad insufficienza è più rara, però è sempre possibile, anche “tardivamente” in età adulta (5) .

Le modalità della “conversione” possono essere lente nel giro di qualche anno oppure anche rapide (“nel giro di qualche mese”, come scrive l’autore di questa domanda), a seconda che la quota di tessuto pancreatico funzionante venga ridotta in maniera graduale o massiccia. Di conseguenza i sintomi possono essere modesti o conclamati; quando modesti possono essere difficili da riconoscere: consistono in feci più frequenti e abbondanti, addome gonfio, perdita di peso. Quando conclamati, sono gli stessi, solo molto più marcati e più riconoscibili; i sintomi più marcati possono far seguito ad un evento abbastanza raro, ma non rarissimo nella storia di un malato con pancreas sufficiente, soprattutto se è in età adulta: uno o più episodi di pancreatite acuta. Di nuovo non ci sono molti dati riguardo alla percentuale di coloro che diventano pancreas insufficienti in seguito a pancreatite: abbiamo trovato in una recente ricerca americana che su 34 malati FC con pancreas sufficiente colpiti da pancreatite, 8 hanno poi sviluppato insufficienza pancreatica (6).

1) Kristidis P et all “Genetic determination of esocrine pancreatic function in cystic fibrosis” Am J Hum Genet 1992; 50:1178-1184
2) Wilschanski M and Durie P “Patterns of gastrointestinal disease in adulthood associated with mutations in the Cystic Fibrosis Transmembrane Rregulator Gene” Gut 2007 Apr 19 PMID :17446304
3) Borgo G “Come variano nel tempo e quali informazioni forniscono i livelli di tripsina nei bambini FC diagnosticati mediante screening neonatale”
4) Sontag MK et all “Genetic and physiologic correlates of longitudinal immunoreactive trypsinogen decline in infants with cystic fibrosis identified through newborn screening” J Pediatr 2006 Nov, 149 (5):650-657
5) Walkowiak J et all “Longitudinal follow-up of exocrine pancreatic function in pancreatic sufficient cystic fibrosis patients using the fecal elastase-1 test” J Pediatr Gastroenterol Nutr 2003 Apr; 36(4): 474-8
6) De Boeck K et all “Pancreatitis among patients with cystic fibrosis: correlation with pancreatic status and genotype” Pediatrics 2005 Apr; 115(4):463-9

 

G. Borgo


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