Mi sembra di avere letto che sono stati dichiarati ammissibili 4 quesiti referendari presentati in relazione alla legge sulla fecondazione assistita; in particolare quello che mira ad eliminare i vincoli della ricerca sugli embrioni anche per consentire la cura di malattie degenerative. Questo significa già che due portatori sani di mutazione fc possono decidere di avere una nuova gravidanza con impianto dei soli embrioni sani o siamo ancora lontani da questo?
Per una coppia di portatori del gene FC oggi è possibile, per mezzo di una fecondazione assistita, ottenere embrioni su cui eseguire l’analisi genetica per fibrosi cistica, in modo da impiantare solo quelli in cui la malattia è stata esclusa. Sul piano tecnico-scientifico è una procedura disponibile, praticata da un grande numero di centri specializzati esistenti in Europa e altrove: di essa si conoscono affidabilità, tasso di successo, rischi e vantaggi.
Sul piano legislativo però, per quanto riguarda l’Italia, la legge 40, attualmente in vigore, impedisce in pratica alle coppie di portatori del gene FC (o di altre anomalie genetiche) di fare ricorso sia ad una fecondazione assistita, perché solo le coppie infertili possono utilizzare questa tecnica. E inoltre, se anche le coppie FC potessero utilizzarla, non avrebbe senso ricorrere ad una diagnosi genetica preimpianto perché la legge impone che tutti gli embrioni prodotti attraverso fecondazione assistita devono essere impiantati in utero.
Uno dei punti della legge su cui sarà possibile pronunciarsi attraverso un eventuale referendum riguarda appunto,come lei ha letto, la possibilità che le coppie portatrici di anomalie genetiche ereditarie utilizzino la fecondazione assistita e la diagnosi genetica preimpianto .
Gli altri punti in discussione nei referendum proposti sono in sintesi: il divieto attuale di congelare gli embrioni in attesa di farne uso per successivi tentativi di impianto, il divieto di utilizzare cellule embrionali per ricerca scientifica (oggi ci sono dei filoni di ricerca molto attivi nel tentativo di identificare la cura di gravi malattie, sia genetiche che degenerative, per mezzo delle cellule staminali derivate da embrioni), il divieto di fecondazione assistita “eterologa”, cioè attraverso ovociti o spermatozoi donati da persone esterne alla coppia.