Quello del glutatione è evidentemente un tema che appassiona. In prima battuta ci sentiremmo di dire di dare un'occhiata ai numerosi scritti apparsi su questo sito: usando il motore di ricerca con la parola chiave "Glutatione" se ne possono trovare ameno una dozzina e, mettendoli insieme, essi danno risposta a tutte le domande poste dal nostro interlocutore. Rimandiamo in particolare ad una domanda del 21.02.08: Studi clinici sul glutatione (GSH). In realtà questa sostanza, che è naturalmente prodotta dal nostro organismo, entra in gioco in parecchi processi biologici, ma in particolare essa è implicata nei processi cosiddetti di "ossido-riduzione", cioè in quei processi che realizzano un equilibrio tra produzione di sostanze ossidanti e loro neutralizzazione. In particolare, nei processi infiammatori si liberano numerosi "radicali liberi dell'ossigeno" che hanno effetti deleteri per le strutture tissutali: nel polmone il glutatione avrebbe un ruolo importante nel "ridurre", cioè nel neutralizzare l'effetto tossico di tali sostanze. Nella fibrosi cistica, per ragioni ancora non ben chiarite, il glutatione non viene liberato in sufficiente concentrazione alla superficie dell'epitelio respiratorio, sede della sua azione protettiva. E' questa la ragione per cui si è ipotizzato che la somministrazione aerosolica di glutatione possa avere un significato terapeutico nella malattia polmonare CF. Più dubbio è la somministrazione per bocca possa sortire ad un arricchimento dell'organismo in glutatione e soprattutto che esso possa raggiungere in sufficiente concentrazione le sedi utili alla sua azione. Vi sono pochissimi studi clinici pilota, condotti su pochi casi e in maniera non controllata, che accennano a qualche beneficio, ma non disponiamo ancora di risultati convincenti. Anche recentemente è stato pubblicato un altro piccolo studio osservazionale, non controllato e non randomizzato (1): esso riferisce di risultati significativi ottenuti in un gruppo di 13 pazienti CF di età compresa tra 1 e 27 anni che ricevevano un regime di glutatione ridotto (GSH) sia per bocca che per aerosol, trattati per un totale di circa 5 mesi. Si sarebbe registrato un incremento di funzione respiratoria (FEV1), un miglioramento del peso ed una riduzione di carica batterica di Ps. aeruginosa nello sputo di pazienti all'origine con positività per quel batterio. Purtroppo, anche questo è uno studio che incoraggia trial clinici robusti e controllati ma non può fornire conclusioni utili per l'indicazione clinica. Vi sono tuttavia pazienti che seguono simile regime anche in assenza di precise indicazioni basate su rigorosi studi clinici: vi sono in proposito testimonianze soggettive di vantaggi clinici dal trattamento. Ma nessun centro né in Italia né altrove ha inserito il glutatione nei suoi protocolli terapeutici. Nella storia di questa e di altre malattie, non è nuova la convinzione acquisita da alcuni pazienti che certi trattamenti abbiano sortito individualmente beneficio. Che dire? Questa sostanza sembra essere comunque ben tollerata e ben vengano saggi pilota che incoraggiano studi clinici condotti con rigore scientifico su ampie casistiche: al momento l'unico studio clinico serio (ancora peraltro di fase II, è quello in corso in Germania, di cui abbiamo più volte accennato. Crediamo che una risposta convincente sull'opportunità o meno di introdurre il glutatione nel bagaglio terapeutico FC possa derivare dai risultati di questo studio e ancor più da quelli di uno studio successivo di fase III, se lo studio in corso di fase II avrà dato risultati di efficacia e di sicurezza del farmaco. Al momento non conosciamo altre modalità con cui proporre ai malati farmaci di potenziale utilità ma di non accertata sicurezza ed efficacia. Visca A, et al. Improvement in clinical markers in CF patients using a reduced glutathione regimen: an uncontrolled, observational study. J Cyst Fibrosis. 2008 May 20 (Epub)