Mio figlio di 10 anni, affetto da F.C., desidererebbe praticare il ciclismo agonistico. E’ uno sport consigliabile?
Grazie.
Il principale quesito che emerge riguarda la possibilità di conseguire l’idoneità alla pratica sportiva agonistica nel ciclimo. A questo proposito riassumo quanto riportato appropriatamente nella rivista “Pneumologia Pediatrica” del 2004 (1):
La valutazione funzionale del bambino ai fini dell’idoneità allo sport agonistico si basa sullo studio dell’efficienza cardiorespiratoria e la ricerca di eventuali patologie. L’anamnesi familiare è il primo passo fondamentale e deve prendere in considerazione informazioni sulla morte improvvisa giovanile e la presenza di malattie polmonari e cardiovascolari. Inoltre è necessario avere informazioni sull’anamnesi fisiologica e patologica del bambino indagando soprattutto su sintomi respiratori. Successivamente si deve eseguire un accurato esame obiettivo generale finalizzato alla ricerca di eventuali patologie o stabilire lo stato di buona salute del bambino. Gli esami strumentali di legge prevedono la spirometria, l’esame delle urine, l’ECG a riposo e dopo test del gradino. Se dopo aver eseguito l’esame obiettivo e gli esami strumentali vi fosse il sospetto di una patologia respiratoria si eseguono ulteriori indagini di 2° livello.
L’idoneità allo sport agonistico può essere concessa se i valori di FVC e FEV1 sono maggiori al 70% al valore predetto e non vi è compromissione degli scambi gassosi: ipossemia o desaturazione della SaO2 a riposo e/o durante test da sforzo.Pertanto in condizioni basali la pressione parziale dell’O2 nel sangue arterioso (paO2) deve essere >80mmHg e della CO2 (PaCO2) <43 mm Hg.
Durante il test da sforzo la PaO2 deve mantenersi ³ 75 mmHg e la PaCO2 < 45 mmHg. Inoltre il valore della misura di diffusione alveolo capillare deve essere superiore al 70 % del valore teorico.Costituiscono elementi di non idoneità assoluta alla pratica dello sport agonistico la presenza di ipossemia a riposo e/o durante test da sforzo sia normocapnica che, a maggior ragione, ipercapnica.” (pag.14)
“E’ importante che l’idoneità del soggetto affetto da Fibrosi cistica non sia stabilita solo sulla base della valutazione funzionale cardiorespiratoria ma anche tenendo conto delle condizioni generali, la funzionalità e l’integrità degli altri organi (pancreas, fegato, e vie biliari).
Nei soggetti affetti da FC l’idoneità allo sport agonistico può essere concessa in tutti i casi in cui è documentata la funzione ventilatoria con valori di FVC e FEV1 > 70% del predetto e l’assenza della compromissione degli scambi gassosi: ipossemia (o desaturazione SaO2) a riposo e/o durante test da sforzo sia normocapnica che, a maggior ragione, ipercapnica.
Costituiscono elementi di non idoneità temporanea per almeno 30 giorni i processi infettivi acuti ad eziologia batterica o virale come broncopolmoniti o la micosi polmonare (aspergillosi). (pag.17)
Un secondo tema riguarda l’opportunità e gli eventuali accorgimenti metodologici da utilizzare nella pratica (a questo punto amatoriale o agonistica) dello sport ciclistico. La risposta deve essere articolata. Innnzitutto il ciclismo è uno degli sport con maggiore rischio di induzione di bronco ostruzione da esercizio fisico (EIB), iperreattività e flogosi bronchiale. Piuttosto che una forma particolare di asma, l’EIB dovrebbe essere considerata una delle tante espressioni di iperreattività bronchiale e questo fenomeno è riscontrabile, seppure in misura minore, anche in altre affezioni respiratorie diverse dall’asma come anche nella fibrosi cistica. Nei bambini con fibrosi cistica è indispensabile la profilassi della disidratazione (con perdita eccessiva di sale, tipica dei malati di FC), che in attività prolungate può intervenire frequentemente.
L’età del bambino, cui si riferisce il quesito, consiglierebbe peraltro una esperienza polivalente che, ad esempio, prenda in considerazione sia la pratica dello sport “su strada” che di quello campestre con le biciclette “MBX”. Il primo sollecita le funzioni cardiorespiratorie in maniera elevata e specifica mentre il secondo associa sia una elevata funzionalità coordinativa che maggiori caratteristiche di forza. In entrambe le attività sembra assolutamente necessario coinvolgere l’allenatore (che si spera adeguatamente competente) nella completa conoscenza dello stato di salute del bambino, perchè adotti adeguate modalità di preparazione e sappia interpretare correttamente le risposte funzionali, di prestazione e psicologiche del bambino. Indicazioni più dettagliate possono essere formulate, credo, con una caratterizzazione più precisa del bambino, dell’attività e del contesto ambientale.
1) Tancredi G. e altri, 2004; L’idoneità allo sport agonistico nel bambino con patologia respiratoria cronica: valutazione clinica e funzionale. Pneumologia pediatrica 2004; 16:14-19