Mi interesserebbe molto sapere quale sarebbe il clima ideale dove vivere per un paziente con fibrosi cistica.
In realtà, non esiste un clima ideale per un malato di fibrosi cistica. Tuttavia si possono dare alcuni suggerimenti utili (non solo per le persone con fibrosi cistica).
Sono da evitare ambienti particolarmente inquinati: è stato dimostrato che i pazienti che vivono in ambienti sovraccarichi di particelle inquinanti nell’atmosfera hanno un maggior rischio di esacerbazioni respiratorie e di deterioramento della funzione respiratoria (Goss CH et al. Effect of ambient air pollution on pulmonary exacerbations and lung function in cystic fibrosis. Am J Respir Crit Care Med 2004; 169:816. Vedere commento “Polluzione atmosferica e danno polmonare in CF”in “Progressi di ricerca”).
Per quanto possibile, andrebbero evitati i climi troppo caldi: l’eccesso di sudorazione comporta il rischio di perdita di sali con il sudore (si ricorda che nella fibrosi cistica il sudore è 4-5 volte più salato rispetto al normale). E tuttavia questo rischio può essere contenuto assumendo più sale e più liquidi. La supplementazione di sale (e acqua) vale anche per la stagione estiva e per i periodi più torridi anche nei climi temperati.
Il clima marino (si intende solo quello compreso entro 30 – 50 metri dalla riva del mare) è certamente benefico per chiunque abbia problemi respiratori: la purezza dell’atmosfera e la sua salsedine ricca di iodio contribuiscono positivamente al benessere dell’albero respiratorio.
Bisogna anche dire che è fortemente raccomandato per le persone con fibrosi cistica (e non solo per loro) di educarsi a vivere e muoversi intensamente all’aria aperta, in contatto con la natura. L’esercizio fisico libero, associato al respirare a pieni polmoni aria pulita (in campagna, in collina, al mare, in montagna…) sono fattori importanti per la salute generale e respiratoria in particolare.
