Ho una bambina di quasi tre anni e dal 6 al 16 febbraio e’ stata ricoverata presso un ospedale per effettuare un ciclo di 10 giorni di antibiotici per via endovenosa e ora stiamo facendo i primi 28 giorni di tobi per aerosol. Questo, perchè il 26 di gennaio abbiamo scoperto tramite il solito tampone di controllo la comparsa per la prima volta di Pseudomonas aeruginosa. Vi chiedo cortesemente se sia veramente necessario sottoporre bimbi così piccoli a questo tipo di terapia cosi’ aggressiva. Mi chiedo: che successo avrà un tale trattamento? cioè, si riesce a sconfiggere il batterio o no? E per quanto possiamo stare tranquilli prima che lo Pseudomonas ricompaia?
La domanda ripropone all’attenzione il fenomeno della prima colonizzazione da P. aeruginosa nei pazienti affetti da FC, nei suoi vari risvolti biologici, clinici e terapeutici.
P. aeruginosa è il principale patogeno in pazienti affetti da FC. Recenti dati documentano la presenza del germe nelle vie aeree nel 21% dei pazienti di età inferiore a un anno. La prevalenza della colonizzazione da parte del patogeno aumenta progressivamente, fino a raggiungere l’80% nei pazienti adulti. La presenza continuativa del germe nelle vie aeree, definita come colonizzazione cronica o infezione cronica, si associa a un progressivo danno della funzione polmonare, ed è in sostanza da considerare come un indice prognostico sfavorevole. Una volta che il patogeno ha colonizzato stabilmente le vie aeree, l’eradicazione non è più possibile. L’unica possibilità di “eradicazione” è dunque il trattamento antibiotico precoce, cioè al primo isolamento del germe dalle vie aeree. La tempestività del trattamento garantisce un successo terapeutico (= eradicazione, cioè scomparsa) nell’85% dei casi circa. Il trattamento antibiotico precoce può essere effettuato con varie modalità, riguardo alla scelta dei farmaci e alla loro durata di somministrazione. Si basa di solito su farmaci o associazioni di farmaci somministrati per os e/o per aerosol, più raramente per via endovenosa.
Cercando quindi di dare risposta sintetica alle domande:
– il ricorso alla terapia eradicante è giustificato: meglio cercare di eliminare il germe subito, anche in assenza di sintomi clinici. Una scelta attendistica, cioè il non trattare, significa sostanzialmente fare il gioco del germe
– Da questo tipo di trattamento ci si aspetta di riuscire a eradicare il germe nell’85% dei casi
– Relativamente al “periodo di tranquillità” prima che ricompaia P. aeruginosa, è difficile dare una risposta. Il lasso di tempo che intercorre fra l’eradicazione e la succesiva colonizzazione è ampiamente variabile ma, nelle poche esperienze riportate, la media sembra intorno ai due anni. Si possono però avere anche periodi più lunghi di libertà dal germe. Dopo l’eradicazione è consigliabile in ogni caso una sorveglianza microbiologica regolare e assidua del paziente, con colture dalle vie aeree eseguite con cadenza trimestrale. Solo in questo modo è possibile documentare la presenza del germe nelle vie aeree e iniziare in tempo il trattamento antibiotico. Nelle poche esperienze riportate, anche nei casi di successiva ri-colonizzazione, è possibile trattare nuovamente con successo il paziente, come se fosse la prima volta.
Riferimenti bibliografici:
– Buzzetti R, Braggion C, Festini F, Mastella G, Salvatore D, Taccetti G. Controllo e prevenzione delle infezioni respiratorie nel paziente affetto da fibrosi cistica. Verona 2005 – Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica .
– Taccetti G, Campana S, Festini F, Mascherini M, Doring G. Early eradication therapy against Pseudomonas aeruginosa in cystic fibrosis. Eur Respir J 2005; 26: 458-461
– Wood D, Smyth A. Antibiotic strategies for eradicating Pseudomonas aeruginosa in people with cystic fibrosis. Cochrane Database Syst Rev 2006; 25: CD004197