Il difetto genetico alla base della fibrosi cistica, che provoca la produzione di una proteina CFTR difettosa, determina secrezioni dense e poco fluide che danneggiano in modo particolare l’apparato respiratorio e quello digestivo. I sintomi più comuni includono:
Questi sintomi, tuttavia, non sono specifici della fibrosi cistica, il che può portare a diagnosi errate o ritardi, confondendola con altre malattie. Inoltre, il livello di coinvolgimento dei vari organi e l’evoluzione della malattia variano notevolmente da persona a persona.
Questa descrizione si riferisce alla malattia nella sua forma “classica”, precedente all’introduzione dei modulatori della proteina CFTR. L’aspettativa per questi nuovi farmaci, insieme ad altri trattamenti indirizzati al difetto genetico di base, è di ridurre i sintomi e prevenire il danno agli organi, specialmente quando vengono somministrati precocemente.
I bronchi e i polmoni sono frequentemente interessati da bronchiti e broncopolmoniti ricorrenti, spesso causate da batteri come Pseudomonas aeruginosa e Staphylococcus aureus. La permanenza di questi batteri induce un quadro di infezione e infiammazione cronica che porta al deterioramento progressivo dei polmoni e al declino della funzionalità respiratoria, fino a sfociare in insufficienza respiratoria, caratterizzata dalla compromissione dell’assunzione di ossigeno e dell’eliminazione di anidride carbonica.
Tra le alterazioni respiratorie più comuni si riscontrano le bronchiectasie, ovvero dilatazioni flaccide dei bronchi; le atelettasie, aree polmonari collassate a causa dell’ostruzione completa di alcuni bronchi; e l’enfisema ostruttivo o iperinflazione, dovuto all’intrappolamento d’aria in alcune zone polmonari per ostruzioni parziali. Questi fenomeni compromettono ulteriormente la funzione polmonare, rendendo i sintomi sempre più gravi.
Le complicanze della malattia polmonare avanzata comprendono condizioni come il pneumotorace, ovvero la fuoriuscita di aria dai polmoni nella cavità pleurica, e l’emottisi, l’espulsione di sangue con l’espettorazione a causa di emorragie in aree polmonari infiammate. Inoltre, l’aspergillosi broncopolmonare allergica, una reazione immunitaria al fungo Aspergillus fumigatus, è frequente nei pazienti con fibrosi cistica, peggiorando ulteriormente il quadro respiratorio.
Anche le vie respiratorie superiori, come il naso e i seni paranasali, possono essere coinvolte, manifestando sintomi quali rinosinusite cronica, poliposi nasale e, talvolta, mucocele, che consiste nell’occlusione e nella dilatazione di alcuni seni paranasali. Questi sintomi, sommati alle complicanze polmonari, contribuiscono al quadro complesso della fibrosi cistica.
Il pancreas è coinvolto in circa l’85% dei malati di fibrosi cistica. Nei pazienti con insufficienza pancreatica, i condotti pancreatici sono ostruiti, impedendo agli enzimi digestivi di raggiungere l’intestino per digerire i cibi. Questo provoca diarrea con perdita di grassi e malnutrizione, che si manifesta durante l’infanzia con ritardo nella crescita in peso e altezza, e nell’adolescenza con pubertà ritardata e magrezza.
Con il progredire del danno pancreatico, nei pazienti più anziani può verificarsi una mancata produzione di insulina, portando allo sviluppo di diabete. In questi casi, è necessario ricorrere alla terapia insulinica per mantenere i livelli di zucchero nel sangue sotto controllo. Tuttavia, il diabete si presenta raramente nei bambini.
Nel 10-15% dei pazienti che presentano una sufficienza pancreatica parziale o completa, il pancreas mantiene una funzionalità residua, ma possono verificarsi episodi di pancreatite acuta ricorrente. Con il tempo, questi episodi possono evolvere in uno stato di pancreatite cronica, causato dall’attivazione prematura degli enzimi pancreatici all’interno del pancreas, che provocano danno e infiammazione dell’organo. Questo quadro sottolinea la variabilità delle manifestazioni pancreatiche nella fibrosi cistica.
Nel 10-15% dei neonati con fibrosi cistica si verifica una condizione nota come ileo da meconio, caratterizzata da un’ostruzione intestinale. Il meconio, normalmente presente nell’intestino di tutti i neonati, è troppo denso e non riesce a progredire, bloccando l’intestino. Questa situazione richiede un intervento urgente, che in alcuni casi può essere di natura chirurgica, per rimuovere l’ostruzione e ripristinare il funzionamento intestinale. Episodi di ostruzione intestinale possono anche verificarsi in età successive, configurandosi come ostruzione intestinale tardiva, e talvolta rappresentano una condizione che conduce alla diagnosi.
Il fegato può essere coinvolto in una certa quota di pazienti con fibrosi cistica, a causa del ristagno di bile densa nei condotti biliari. In circa il 5% dei casi, questa complicanza evolve in cirrosi epatica con ipertensione portale, una condizione che, se grave, può rendere necessario un trapianto di fegato. Inoltre, il ristagno della bile nella cistifellea può provocare la formazione di calcoli biliari, aggiungendo ulteriori complicazioni all’apparato digerente. Questi problemi sottolineano l’importanza di un monitoraggio regolare e di interventi tempestivi nella gestione della fibrosi cistica.
Circa un italiano su 30 è portatore sano di fibrosi cistica. Questo significa che approssimativamente una coppia su 900 è composta da due portatori sani del gene CFTR mutato, con una probabilità del 25% per ogni gravidanza di avere un bambino affetto da fibrosi cistica.
Oggi, grazie ai progressi della genetica, è possibile identificare i portatori sani attraverso il test genetico del portatore, che viene eseguito in laboratori specializzati in tecniche di genetica molecolare. Questo test può essere effettuato su presentazione di una richiesta del medico curante, offrendo alle coppie informazioni fondamentali per pianificare il proprio futuro familiare.
Nella stagione calda o durante episodi febbrili, una sudorazione eccessiva può causare la sindrome da perdita di sali, poiché il sudore delle persone con fibrosi cistica contiene una quantità di sale superiore alla norma. Questa perdita acuta di sali può rappresentare una condizione grave, soprattutto nei bambini piccoli, e richiede una diagnosi tempestiva e un intervento immediato. La somministrazione regolare di supplementi di sale è una misura preventiva efficace per evitare questi episodi.
Con il tempo, le persone con fibrosi cistica tendono a sviluppare disturbi ossei, come osteopenia e osteoporosi, caratterizzati da ossa fragili e povere di calcio. Queste condizioni possono essere conseguenza di una nutrizione inadeguata o di frequenti cicli di terapia cortisonica, utilizzati per controllare i sintomi polmonari. La gestione attenta della salute ossea è essenziale per ridurre il rischio di fratture e migliorare la qualità di vita del paziente.
La fibrosi cistica non compromette in alcun modo le capacità sessuali delle persone affette, ma può causare problemi di fertilità, rendendo difficile o impossibile avere figli per vie naturali.
Negli uomini, la maggior parte presenta un’atresia bilaterale congenita dei dotti deferenti (CBAVD), una condizione in cui i condotti che trasportano lo sperma all’esterno sono ostruiti. Per verificare la presenza di spermatozoi nello sperma e valutare la capacità fecondante, è necessaria un’indagine specifica da effettuare quando il soggetto inizia una vita sessuale attiva. Anche in caso di assenza di spermatozoi nello sperma, questi sono comunque presenti nei testicoli e possono essere prelevati per utilizzare tecniche di procreazione medicalmente assistita.
Nelle donne, la fibrosi cistica può causare irregolarità del ciclo mestruale e una ridotta fertilità (ipofertilità), che rende più difficoltoso l’avvio di una gravidanza. Tuttavia, questa condizione interessa solo una modesta percentuale di donne. Pertanto, le donne con fibrosi cistica che sono sessualmente attive devono adottare metodi contraccettivi se desiderano evitare gravidanze non pianificate.
La fibrosi cistica “classica” è caratterizzata dalla combinazione di sintomi respiratori e intestinali, che di solito compaiono nei primi mesi o anni di vita. Tuttavia, esistono forme più lievi che possono non manifestarsi per anni o limitarsi a colpire solo alcuni organi, presentando un andamento più mite.
Con l’avvento dei nuovi modulatori della proteina CFTR, somministrati in modo precoce, si ipotizza che la sintomatologia della malattia possa modificarsi significativamente, con una progressione del danno agli organi più lenta e una presentazione clinica più leggera. Questi farmaci, al momento, correggono solo parzialmente il difetto della proteina CFTR, ma hanno già dimostrato di migliorare i sintomi anche in forme avanzate della malattia.
Nelle fasi più gravi, i nuovi modulatori non possono riparare i danni già presenti agli organi, ma possono rallentarne l’evoluzione e migliorare in modo significativo la qualità di vita dei pazienti. Questo progresso rappresenta un importante passo avanti nella gestione della fibrosi cistica, con prospettive sempre più favorevoli per il futuro.
Nella maggior parte delle persone con fibrosi cistica, la durata della vita è strettamente legata all’evoluzione della malattia polmonare, che dipende da una combinazione di fattori genetici e ambientali. Tra i fattori genetici, giocano un ruolo fondamentale il tipo di mutazioni del gene CFTR presenti nel paziente e la presenza di geni modificatori, che fanno parte del corredo genetico individuale. Questi geni possono influire in modo positivo o negativo sull’azione del gene CFTR, contribuendo alla variabilità nella progressione della malattia.
I fattori ambientali includono le cure praticate e il livello di aderenza terapeutica, l’ambiente di vita del paziente e lo stile di vita adottato. La combinazione unica di questi fattori rende ogni malato diverso dall’altro, rendendo impossibile, allo stato attuale delle conoscenze, una previsione accurata dell’evoluzione individuale della malattia.
I nuovi modulatori della proteina CFTR hanno già dimostrato un impatto significativo sulla malattia, pur essendo efficaci in modo variabile e solo su una parte dei pazienti. La ricerca futura dovrà concentrarsi su:
Questi obiettivi rappresentano le prossime sfide per migliorare ulteriormente la qualità e la durata della vita delle persone con fibrosi cistica.
CAUSE E TRASMISSIONE
PORTATORI SANI
GENE CFTR
DIAGNOSI
CURA