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11 Novembre 2019

Ancora domande su Trikafta

Autore: Andrea - Karin - Irene - Vittorio
Argomenti: Nuove terapie
Domanda

Prima domanda

Buongiorno, sono qui a chiedervi l’effetto del farmaco Trikafta a tripla modulazione, ho letto che in America è stato approvato e i pazienti dai 12 anni in poi possono cominciare a usufruirne. Volevo sapere se con questo farmaco si elimineranno tutte le altre terapie, come aerosol e assunzione di Creon, cioè basta prendere solo questa compressa al giorno e nulla più? Poi volevo sapere quando secondo voi arriverà in Italia e soprattutto se prima o poi si potrà utilizzare sui bambini di piccola età. Infine, tra le tante sperimentazioni che stanno facendo, arriverà un giorno non lontano in cui si potrà eliminare del tutto la malattia? Perché, da come ho letto, anche trikafta non è una cura definitiva. Aspettiamo tutti quella, con la speranza che arrivi il prima possibile e ricordare il tutto solo come un brutto ricordo. Grazie sempre per la professionalità che ci mettete ad ogni risposta.
Andrea

Seconda domanda

Cari dottori, sono affetta da fibrosi cistica, tra pochi giorni, con mio grande stupore per essere arrivata a tale età, compirò 31 anni; ho letto dell’approvazione del nuovo farmaco, Trikafta. Sono eterozigote, df508 e N1303K. C’è grande confusione in merito a quali mutazioni potranno usufruire del nuovo farmaco. E ancora non ho chiaro se io potrò assumerlo e avrà effetto sulle mie mutazioni. Potete aiutarmi a capire per favore? Grazie mille per tutto ciò che fate per noi.
Karin

Terza domanda

Salve, sono una ragazza di 31 anni affetta da FC con mutazioni: DF508/3849+10Kb C->T, vorrei sapere quale prospettive di cure con modulatori esistono o sono in fase di sperimentazione per questa combinazione (in particolare se sarà possibile assumere Trikafta). Grazie mille.
Irene

Quarta domanda

Buonasera, è plausibile pensare a un incremento di efficacia per un paziente in cura con Kalydeco che ha una mutazione gating e un’altra con funzione residua (riportata nell’elenco divulgato dalla Vertex) passando alla somministrazione di Trikafta? In caso affermativo, che possibilità ci sono per la prescrivibilità in casi come questo? Grazie, cordiali saluti.
Vittorio

Risposta

Innanzitutto, vorremo pregare coloro che hanno questioni relative al Trikafta di leggere le parecchie informazioni presenti su questo sito (domande e risposte, progressi di ricerca, news [1, 2, 3]), e un ampio commento sui recenti trial clinici che hanno permesso l’approvazione della triplice combinanzione di modulatori CFTR da parte dell’FDA statunitense (4). Comunque riassumiamo qui le risposte essenziali ai quesiti posti.

– Il trikafta rappresenta sicuramente un notevole passo avanti nelle terapie del difetto di base FC. Tuttavia, non è pensabile che esso elimini totalmente la malattia: la dovrebbe rendere, almeno in gran parte dei casi che ne hanno indicazione, una malattia con cui si può meglio convivere e probabilmente con una attesa di vita che si avvicina di più a quella della popolazione generale, anche se su questo non possiamo disporre oggi di dati documentabili. Il ricorso alle altre classiche terapie, come accennato nella prima domanda, dipenderà molto da quanto la persona malata ha danni polmonari avanzati: è ragionevole attendersi che i migliori risultati si possano ottenere quanto più precocemente nella vita si potrà assumere questo o altri potenziali farmaci del futuro. Se l’insufficienza pancreatica è stabilizzata, improbabilmente il farmaco potrà influirvi, perché esso non può ricostituire l’organo pancreatico totalmente trasformato in tessuto fibroso.
– La cosiddetta “cura definitiva”, al momento non esiste. La ricerca però sta lavorando molto per sviluppare approcci più radicali rispetto ai modulatori di CFTR, ad esempio, agendo direttamente sul gene (gene editing). Anche questo possibile futuro approccio sarebbe tanto più efficace quanto più precocemente applicato. Tuttavia questo è un campo di ricerca ancora agli inizi e ci sarà molta strada da fare prima che diventi possibilmente applicabile nell’uomo.
– Da quanto ci è dato di desumere dai trial clinici appena pubblicati (4) e dall’approvazione all’uso da parte dell’agenzia americana (tra non molto si pensa possa arrivare anche dall’agenzia europea EMA), tutti i malati FC, per il momento da 12 anni in su, con un genotipo che abbia almeno una copia della mutazione F508del, indipendentemente dalla diversa mutazione associata negli eterozigoti composti, potrebbero giovarsi del trattamento con Trikafta.
– Tuttavia, va ricordato che gli eterozigoti con una copia di mutazione F508del e una copia di mutazione rispondente a Kalydeco (mutazioni di classe III e V) si giovano altrettanto bene del trattamento con Kalydeco. È il caso, ad esempio, del genotipo citato nella terza domanda: accanto a F508del c’è una mutazione con funzione residua (3849+10 kbC->T). Benchè non ancora approvata per il rimborso SSN in Italia, questa indicazione è già in vigore negli USA e il Kalydeco potrebbe essere di utilità, anche senza Trikafta.
– Con riferimento alla quarta domanda, non vi sono ragioni per pensare che Trikafta possa essere impiegato in soggetti con due mutazioni, una di classe III e una di classe V (gating e residua). Il Trikafta agisce solo in presenza di almeno una copia di F508del.

1) Trikafta dice che il sogno si può avverare, se andiamo avanti con la ricerca, 6/11/2019
2) Trikafta: i quesiti delle persone che credono di averne diritto in “uso compassionevole” e le contraddizioni per gli omozigoti F508del, 31/10/2019
3) Trikafta approvato da FDA: il numero di malati FC con mutazioni CFTR trattabili con successo si allarga fortemente, 30/10/2019
4) Trikafta (elexcaftor – tezacaftor – ivacaftor) in due studi clinici di recente pubblicazione: tappa importante di un lungo percorso di ricerca verso terapie di radice della fibrosi cistica, 11/11/2019

G. M.


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