Buongiorno dottori, ho 30 anni, con un 55-60% di FEV1. Dovrei sottopormi a un intervento in anestesia generale per rimuovere delle cisti mammarie piuttosto grandi. Che rischi si corrono durante tale anestesia? Cosa succede in corso di intervento? Grazie mille.
Molto difficile dare una risposta avendo a disposizione così poche informazioni. Mettiamo perciò in evidenza alcune osservazioni di carattere generale: sarebbe necessario sapere se queste cisti mammarie hanno dato sintomi o sono state una scoperta casuale, fatta per esempio attraverso un’indagine per lo screening del tumore al seno (ecografia o mammografia); quale localizzazione e che dimensioni hanno; se è stata fatta biopsia o agoaspirato per conoscere la loro natura e soprattutto come i curanti sono arrivati a prospettare l’indicazione all’intervento chirurgico. Questo, perché nella maggior parte dei casi le cisti al seno sono benigne e non necessitano di alcun trattamento ma, come altre lesioni nodulari della mammella, richiedono un accurato inquadramento diagnostico. Le cisti al seno di natura benigna sono più comuni nelle donne di età compresa tra 30 e 50 anni, tuttavia possono presentarsi anche durante l’adolescenza e dopo la menopausa (quando la donna faccia ricorso alla terapia ormonale sostitutiva). Si ritiene che possano giocare un ruolo nel loro sviluppo fattori quali le alterazioni dei normali livelli ormonali (come un eccesso di estrogeni) e i cambiamenti del tessuto mammario (ghiandolare, fibroso e adiposo) che si realizzano nel tempo.
Le cisti al seno possono manifestarsi anche nell’ambito del quadro chiamato “mastopatia fibrocistica”: nonostante il termine sia evocativo, ci sembra importante sottolineare che non c’è nessuna relazione casuale fra la malattia genetica fibrosi cistica e l’interessamento fibrocistico della mammella (anche se le due patologie possono essere concomitanti). La mastopatia fibrocistica, quando sintomatica, prevede in genere un trattamento farmacologico con antidolorifici e nei casi più severi un contraccettivo orale o altro farmaco in grado di bloccare la secrezione di estrogeni ritenuta la causa di fondo. Solo in casi abbastanza rari, ossia quando i sintomi sono particolarmente accentuati e/o le lesioni evolvono in modo anomalo, può essere indicata l’asportazione chirurgica della/e cisti. Un chirurgo specialista di interventi sulla mammella (senologo) valuterà le modalità dell’intervento.
Per quanto riguarda il rischio anestesiologico, anche qui sarebbe necessario avere maggiori informazioni sul quadro clinico generale. Ragionando a buon senso si può dire che non si prospetta un rischio particolare in presenza di una funzionalità respiratoria accettabile. Certamente la valutazione dell’intervento andrebbe fatta insieme fra il senologo, l’anestesista e il medico FC, che potrebbe dare qualche suggerimento sui comportamenti pratici da tenere (copertura antibiotica? Immobilità dopo l’intervento? Interferenza dell’intervento con il programma di fisioterapia?). Suggeriamo quindi di fare particolare riferimento al curante FC per avere una risposta più completa e personale.