Salve. Sono la mamma di una bimba di 4 anni affetta da FC. Nonostante le attuali condizioni di mia figlia sotto l’aspetto polmonare e nutrizionale siano buone, riscontro invece spesso dei sintomi che si verificano in lei ogni anno in estate ovvero inappetenza e nausea spesso accompagnata da vomito dopo i pasti. Quando aveva solo un anno fu ricoverata nel nostro centro di cura e mi dissero che erano i sintomi di carenza di sale nel corpo proprio, perché la bimba aveva la tendenza a sudare molto. Dopo questo primo episodio ogni anno in estate facciamo di tutto per evitare che si disidrati molto, facendo molte docce, evitando di uscire nelle ore calde e integrando sali minerali con idravita. Ma, nonostante tutto ciò, è sempre una bambina piena di vitalità per cui, abitando in Sicilia con certe temperature alte, il sudore in estate è inevitabile. La mia domanda è: quali sono le dosi che mia figlia dovrebbe assumere di adravita quando inizio a vedere dei sintomi da carenza di sale? Noi in media ne diamo due bustine al giorno, ma a volte non sembrano sufficienti. Grazie.
Questa domanda descrive bene una situazione di perdita di sale con disidratazione in una bambina di 4 anni con FC.
Cogliamo l’occasione per integrare le informazioni che si trovano in parecchie domande e risposte di questa rubrica (si vedano alcune in 1, 2, 3) e per ricordare che i soggetti con fibrosi cistica, ed in particolare i bambini, vanno facilmente incontro a perdita di sale e disidratazione. La ragione è che il loro sudore, pur non essendo prodotto in quantità superiore rispetto ai soggetti senza FC, è molto concentrato in sale: nelle forme classiche di malattia è concentrato circa 5 volte il normale.
Il sodio è la componente del sale più rilevante per l’equilibrio idro-salino del corpo. Il soggetto con FC quindi è tendenzialmente a rischio di impoverimento di sodio, anche quando non ci sono sintomi. Questo avviene abitualmente ma in particolare nella stagione calda, in cui la sudorazione aumenta e può avere momenti critici in occasione di febbre, nell’attività fisica intensa, quando c’è abituale inappetenza, ma anche in caso di episodi di vomito e diarrea (cause aggiuntive di perdita di sodio). Alla perdita di sodio si accompagnano vari squilibri metabolici, tra cui l’aumento di bicarbonato e la diminuzione di cloro nel sangue, condizioni che tendono a ridurre l’acidità del sangue (si parla di alcalosi metabolica). La perdita di sodio in genere si accompagna a disidratazione perché, non aumentando la concentrazione del sodio nel sangue (anzi diminuendo), l’organismo non avverte la sete, che normalmente si avverte invece quando il sodio si concentra per perdita di liquidi, e quindi il bisogno di bere di più. Pertanto, la sindrome di deplezione salina con disidratazione può trascorrere anche a lungo inavvertita. Merita segnalare in proposito anche uno studio su 35 bambini con FC (con livelli di sodio normale nel sangue) e 24 bambini controllo non FC, in cui si è valutato lo stato del sodio corporeo calcolando l’escrezione urinaria frazionata del sodio: il 71% dei bambini con FC avevano deplezione di sodio nonostante i normali livelli di sodio nel sangue. Di rilievo, i bambini con FC e deplezione di sodio presentavano una situazione di crescita (peso, altezza e BMI) significativamente inferiore rispetto ai bambini non FC, lasciando intendere che la deplezione salina cronica, pur non essendone la causa unica, può contribuire a una crescita ridotta (4).
Quando la situazione si fa critica, i sintomi e segni di carenza di liquidi e sale possono essere: bassi livelli di sodio nel sangue (iponatremia), inappetenza, nausea, vomito, crampi muscolari, affaticamento, scarsa concentrazione, irritabilità, cefalea. Nei bambini piccoli talora questa situazione, quando supera certi livelli critici, può essere fatale.
Nei soggetti con FC è raccomandata una supplementazione salina anche in assenza di manifestazioni cliniche avvertibili. Le linee guida internazionali sono generalmente approssimative su questo aspetto nutrizionale. Ci pare che rispondano bene al bisogno di abituale supplementazione salina, che è preventiva alle perdite di sale e disidratazione, le linee guida del Queesland (Australia) (5). Queste suggeriscono una supplementazione di sodio così mediamente riferita all’età: lattanti 500 mg di sodio per giorno; bambini oltre i 2 anni, a seconda del peso, fino a 4000 mg per giorno; adolescenti e adulti fino a 6000 mg per giorno. Quelle linee guida sottolineano peraltro che la supplementazione salina non si fa abitualmente con bevande e altri integratori alimentari salini bensì con l’assunzione abituale di cibi più salati che di norma, naturalmente con una somministrazione di liquidi adeguata (3), anche se non vi è sete: senza dover ricorrere al bilancino vi si trovano anche suggerimenti pratici sui cibi più ricchi di sale e sui comportamenti a riguardo per la vita quotidiana.
Circa l’integratore indicato nella domanda (idravita), una bustina da 6,25 grami, da diluire in 250 cc di acqua, contiene 345 mg di sodio: questo significa che sia difficile raggiungere per un bambino i 3000-4000 mg di sodio indicati, particolarmente nella stagione estiva e nelle situazioni critiche. Per questo gli integratori tipo quello citato vanno bene per fornire acqua e sodio supplementari, ma il sodio in buona parte va somministrato salando di più i cibi.
1) Disidratazione e perdita di sali d’estate, 4/04/2005
2) Prevenire la perdita di sali con disidratazione nel bambino con FC, 20/05/2015
3) Fabbisogno d’acqua nel soggetto con fibrosi cistica, 26/02/2018
4) La deplezione salina in fibrosi cistica può contribuire a ridurre la crescita, www.cysticfibrosisjournal.com/article/S1569-1993(15)00282-9/pdf
5) Prevenzione e Terapia della disidratazione da perdita di sale (linee guida australiane), www.health.qld.gov.au/__data/assets/pdf_file/0031/371983/paeds_saltrplcmnt.pdf