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18 Gennaio 2019

È corretto sospettare un reflusso gastroesofageo come causa di infezioni respiratorie ricorrenti in un bambino con FC?

Autore: Stefania
Domanda

Buongiorno. Volevo sapere se si può sospettare come causa di infezioni respiratorie ricorrenti e broncospasmo in un bambino di 4 anni portatore di 2 mutazioni CFTR in eterozigosi, il reflusso gastroesofageo, nonostante il bambino non abbia mai sofferto né di rigurgito né di dolori o bruciori addominali. Dalle risposte presenti sul sito mi pare di capire che una forma cronica o comunque ripetuta di reflusso possa essere la causa di infezioni polmonari (sempre che gli acidi vengano inalati). Ma nel caso in cui non vi siano altri sintomi, a parte le infezioni ricorrenti? È necessario un approfondimento diagnostico? Aggiungo che le infezioni sono sempre precedute da un raffreddore anche abbastanza forte e che il bambino risponde bene alle terapie con broncodilatatore, cortisone ed eventualmente antibiotico. Grazie.

Risposta

Il reflusso gastroesofageo, quando abituale, può essere causa di infiammazione delle vie aeree, in ragione della possibile inalazione di succo gastrico refluito dallo stomaco in esofago e dall’esofago in trachea.

Nei soggetti con fibrosi cistica il reflusso è più frequente che di norma. È pur vero che non sempre esso dà segni evidenti della sua presenza ma qualche sintomo di quelli descritti nella domanda, prima o poi, si rende evidente. Comunque l’effetto del reflusso con inalazione sulle vie respiratorie non è di per sé causa di infezione, ma di irritazione/infiammazione, che può dare tosse e broncospasmo. Solo secondariamente questo può favorire infezione. Gli episodi respiratori ricorrenti descritti nella domanda sembrano caratterizzarsi come infezioni respiratorie ricorrenti, in quanto precedute sempre da interessamento nasale. Sono condizioni frequenti nei bambini piccoli anche senza fibrosi cistica. In un bambino con fibrosi cistica è importante capire se queste infezioni, in genere causate da comuni virus, si risolvono in breve tempo (1-2 settimane) o si trascinano per tempi più lunghi senza sostanziali pause respiratorie: in tal caso occorre qualche ragionamento in più da fare con il centro di cura.

L’approfondimento diagnostico, cui accenna la domanda, per dirimere i dubbi sul reflusso gastroesofageo, non può essere che la piaccametria esofagea, esame che peraltro non sempre è risolutivo. Ma la cosa va discussa bene con i medici del centro, perché in questo caso è discutibile la necessità di un tale approfondimento.

Si vedano sull’argomento altre note su questo sito (1,2).

  1. Reflusso esofageo in fibrosi cistica
  2. Il lattante con fibrosi cistica può avere manifestazioni di reflusso gastroesofageo più frequenti che di norma, ma il sospetto di questo merita approfondimento diagnostico

G. M.


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