Si svolgerà dal 22 al 24 novembre, presso il Centro Congressi della Camera di Commercio di Verona, la XVI Convention dei Ricercatori della Rete Italiana FFC. Vi parteciperanno i ricercatori della Rete, provenienti da centri e università di svariate città italiane.
Nel corso dei tre giorni di lavoro saranno esposti i risultati finali di 27 progetti arrivati a conclusione, lo stato di avanzamento di 11 in corso di realizzazione nonché gli obiettivi di 30 di nuova selezione. La ricerca di terapie per il difetto di base sarà l’area più rappresentata e fornirà un ampio ventaglio delle possibilità: interventi farmacologici con i modulatori della proteina CFTR mutata (correttori di F508del ma anche potenziatori e stabilizzatori, riavviatori di sintesi per mutazioni stop) e strategie innovative basate su tecnica di gene editing e terapia genica cellulare. La ricerca dice che il farmaco del futuro per trattare il difetto mutazionale sarà un’associazione di più molecole: quelle che i progetti FFC stanno preparando possono ben inserirsi in questa prospettiva, a partire dal composto ARN23765, frutto del progetto Task Force attualmente in fase preclinica, sperabilmente con passaggio alla sperimentazione nel malato nel 2020. Ma in parallelo con la ricerca delle terapie di radice debbono essere portati avanti gli studi nel campo dell’infiammazione e infezione polmonare, complicanze non ancora completamente conosciute, povere ancora oggi di trattamenti soddisfacenti. Molti i progetti FFC nelle due aree, con proposte di nuovi antinfiammatori e molecole che potrebbero sfociare in nuovi antibiotici (particolarmente avanzato lo studio di peptidi con effetto antimicrobico). Nell’area della ricerca clinica i ricercatori riferiranno in particolare d’interessanti progetti riguardanti il trapianto polmonare; e di quanto e come sia stato utilizzato, su lungo periodo, il test per il portatore nella popolazione generale. Infine anche quest’anno FFC lancerà il messaggio della necessità d’interazione fra ricerca di laboratorio e ricerca clinica: la Convention prevede alcune sessioni particolari in cui i protagonisti dei due versanti della ricerca si scambieranno informazioni e si confronteranno faccia a faccia. Anche se manca ancora un linguaggio comune, c’è la convinzione che lavorando insieme la ricerca possa arrivare prima e meglio al traguardo della cura del malato.
Si vedano il programma finale e la brochure della Convention. Quest’ultima riporta i sommari dei progetti presentati e in appendice molte informazioni sull’attività scientifica FFC nonché le indicazioni sullo stato delle adozioni progetti 2016-2018, con i contributi dei sostenitori adottanti.
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