Buongiorno, sono il papà di una bambina di 7 mesi con FC, diagnosticata con screening neonatale e quindi in cura presso il centro regionale da quando aveva un mese. La bambina sta bene, è cresciuta molto e da subito è stata sottoposta a sedute di fisioterapia mediante battiture, eseguite al mattino e alla sera prima di dormire. Avendola abituata a questa pratica fin da subito, la bambina non ha mai mostrato alcun fastidio e le accetta come pratica comune e quotidiana. Il problema è sorto al settimo mese, quando ci hanno comunicato che avrebbe dovuto iniziare ad usare la PEP mask. A parte una prova di un minuto eseguita presso il centro con la fisioterapista, a casa la bimba rifiuta in maniera assoluta la PEP: anche utilizzandola durante il gioco, si ritrae, piange, si agita tantissimo e rende del tutto impraticabile questa operazione. Questo avviene anche mentre dorme, poiché basta avvicinarle la mascherina al viso che si sveglia piangendo. Volevo quindi domandare quanto sia importante l’uso di questo presidio soprattutto se confrontato con le normali battiture, e sapere se magari non sarebbe stato meglio introdurre la PEP fin dall’inizio in modo da rendere meno traumatico questo utilizzo a 7 mesi di età.
Non ci sono a tutt’oggi evidenze certe che una tecnica di fisioterapia respiratoria sia più efficace di altre, specie per gli effetti a lungo termine. Ciò che conta nella pratica fisioterapica è in genere la collaborazione del soggetto che la attua: l’adeguata modulazione del respiro ed eventualmente la tosse assistita. Questa collaborazione in genere è impensabile nel bambino piccolo, anche se è possibile che, fatta consuetudine quotidiana di questa pratica ed adeguatamente educato passo passo, il bimbo poco alla volta impari ad accostarsi alle modalità utili della fisioterapia. La tecnica della PEP (applicazione a bocca e naso di Pressione Espiratoria Positiva) è stata introdotta da parecchi anni ormai anche nel bambino piccolo, in alternativa alla tecnica classica del drenaggio posturale (con compressioni vibranti e percussioni toraciche) con l’idea che sia più tollerabile rispetto a quest’ultima, ritenuta più invasiva. Ciò che ci racconta questa domanda è che non è possibile generalizzare. La soluzione è un compromesso di adattamento a ciò che il bimbo accetta più facilmente. Certamente l’iniziare precocemente l’approccio fisioterapico ne favorisce l’accettazione da parte del bambino, che finisce con il viverlo come una normalità. Certamente intervenire più tardi con un cambiamento di tecnica può presentare difficoltà, che peraltro potrebbero risolversi nel tempo. Come si vede, anche in medicina il buon senso non va mai lasciato perdere e di questo bisognerebbe discutere con la fisioterapista, da cui ci si attende un tempo di ascolto e di prova adeguati.