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29 Luglio 2016

I falsi positivi allo screening neonatale FC

Autore: Anna
Argomenti: Screening neonatale
Domanda

Quanti sono i falsi positivi al test dell’IRT per lo screening neonatale FC e quindi qual è la specificità del test?

Risposta

Si tratta di una domanda semplice, ma la risposta è necessariamente complessa. Il tripsinogeno immunoreattivo (in inglese immunoreactive trypsinogen, cioè IRT) è un enzima pancreatico e viene dosato in una goccia di sangue in tutti i nuovi nati che eseguono lo screening neonatale per fibrosi cistica. Solitamente il suo valore è elevato nel sangue dei neonati con fibrosi cistica, ma può esserlo anche in chi non sia malato. I falsi positivi al dosaggio dell’IRT sono i neonati che presentano alti valori di questo enzima senza essere malati.

Il numero dei falsi positivi, che definisce la specificità del sistema di screening, dipende dal cut-off utilizzato dal laboratorio che esegue l’analisi, cioè dalla soglia oltre la quale il valore di IRT si considera elevato. Questa soglia non è uguale per tutti i sistemi di screening: a titolo di esempio, in alcuni protocolli 1 neonato su 20 viene considerato positivo, in altri la frequenza di positività è più bassa, fino a 1 neonato su 200.

Se consideriamo che solamente circa 1 neonato su 3000 è malato di fibrosi cistica, è chiaro che il numero di falsi positivi risulterà alto: se il sistema seleziona 1 neonato su 200, su 15 IRT sopra la soglia ci saranno 1 malato e 14 falsi positivi; se ne seleziona 1 su 20 il rapporto sarà un malato e 149 falsi positivi. Poiché per distinguere tra chi sia effettivamente malato e chi invece solamente un falso positivo è necessario contattare la famiglia perché si rechi a un Centro Fibrosi Cistica per eseguire un test del sudore, è evidente che tali percentuali di genitori inutilmente allarmati sono troppo alte.

Per questo motivo quasi tutti i protocolli di screening neonatale praticano un’ulteriore selezione sui positivi all’IRT, al fine di chiamare al test del sudore il numero più limitato possibile di neonati, senza però perdere nuove diagnosi. Questa selezione può far uso di un secondo dosaggio dell’IRT su un campione raccolto a distanza di qualche settimana dalla nascita (in questo caso purtroppo c’è un allarme alle famiglie, che si dovrebbe contenere al massimo, ndr), o della ricerca di mutazioni nel piccolo campione già prelevato alla nascita, o anche del dosaggio sullo stesso campione di una proteina chiamata PAP (pancreatitis associated protein). Spesso queste opzioni sono utilizzate in associazione, con combinazioni diverse che rendono molto eterogenee le diverse strategie di screening neonatale. Ogni strategia avrà quindi una propria specificità, cioè una propria percentuale di falsi positivi, non semplicemente al dosaggio dell’IRT ma al complesso degli accertamenti eseguiti.

I dati di letteratura mostrano una variabilità non trascurabile di queste percentuali, ma secondo gli standard di cura della Società Europea di Fibrosi Cistica si dovrebbe cercare di contenere il numero di falsi positivi a non più di due per ogni nuova diagnosi identificata dallo screening neonatale (1, 2).

1. Castellani C, Southern KW, Brownlee K, Dankert Roelse J, Duff A, Farrell M, Mehta A, Munck A, Pollitt R, Sermet-Gaudelus I, Wilcken B, Ballmann M, Corbetta C, de Monestrol I, Farrell P, Feilcke M, Férec C, Gartner S, Gaskin K, Hammermann J, Kashirskaya N, Loeber G, Macek M Jr, Mehta G, Reiman A, Rizzotti P, Sammon A, Sands D, Smyth A, Sommerburg O, Torresani T, Travert G, Vernooij A, Elborn S. European best practice guidelines for cystic fibrosis neonatal screening. J Cyst Fibros. 2009 May; 8(3):153-73.
2. Alan R. Smyth, Scott C. Bell, Snezana Bojcin, Mandy Bryon, Alistair Duff, Patrick Flume, Nataliya Kashirskaya, Anne Munck, Felix Ratjen, Sarah Jane Schwarzenberg, Isabelle Sermet-Gaudelus, Kevin W. Southern, Giovanni Taccetti, Gerald Ullrich, Sue Wolfe. European Cystic Fibrosis Society Standards of Care: Best Practice guidelines. Journal of Cystic Fibrosis 13 (2014) S23–S42.

Dr Carlo Castellani - Centro Regionale Veneto FC, Azienda Ospedaliera Universitaria, Verona


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