L’incrollabile fiducia nel progresso e un incontro per la vita avvicinano Rortos e la Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica. Ha sede a Verona la software house tutta italiana specializzata nello sviluppo di applicazioni per simulazioni di volo, che ha suscitato l’entusiasmo del mercato statunitense e non solo e che ha scelto di mettere le ali alla ricerca sulla fibrosi cistica, contribuendo all’adozione del progetto Task Force for Cystic Fibrosis.
Rortos nasce nel 2012 adottando il nickname del suo fondatore, Roberto Simonetto, appassionato videogiocatore prima e pilota sportivo di alianti e aerei ultraleggeri poi. Registra in pochi anni oltre 55 milioni di download, una risposta entusiasta alla propria missione: diffondere la passione per il volo attraverso sistemi di simulazione accessibili a tutti. «Sono cresciuto a Top Gun e film di aeronautica – racconta Roberto. Però nasco in tutt’altro campo: sono un biotecnologo di formazione, passato alla bioinformatica prima di venire rapito da informatica e computer grafica. Vorrei arrivare a progettare videogiochi ambientati nello spazio da realizzare in collaborazione con la NASA». Rortos mette insieme esperienza di volo e matematica con l’obiettivo di realizzare prodotti innovativi affrontando continue sfide tecnologiche. «I numeri non bastano a trasmettere sensazioni: le microturbolenze, gli spostamenti – spiega Roberto. L’ambientazione e gli scenari vengono rielaborati su immagini satellitari ad alta risoluzione». Un flusso continuo di riscontri è il propulsore a fare sempre meglio: fan e veri piloti, civili e militari da tutto il mondo, suggeriscono come calibrare il motore di volo Rortos.
Motore del dono fatto alla ricerca è stato invece l’incontro con due donne. «Ho conosciuto Asia e Francesca otto anni fa. È stato amore a prima vista – ammette Roberto. Ho visto le lotte e le difficoltà che hanno affrontato e conosco la forza con cui difendono giorno dopo giorno il diritto alla vita e alla gioia. Ogni volta che vado a trovarle torno più ricco di quando sono partito. È sempre un ricevere più di quello che si riesce a dare. La fibrosi cistica è una malattia carogna. Magari in una fase non dà sintomi o evidenze di problemi gravi, che possono manifestarsi in modo repentino. Si tratta di una malattia che ti abbassa la qualità di vita in modo drastico e costringe in spazi sempre più stretti gli attimi di felicità». La voglia di aiutare e l’attenzione per l’innovazione hanno indirizzato la scelta di Roberto e di Rortos: «la ricerca di base è quella necessaria su cui poggiare tutte le ipotesi e le scoperte degli altri campi. È la più difficile da finanziare, perché spesso non ha risultati visibili, ma rappresenta le fondamenta della conoscenza. La ricerca applicata parte da lì».
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