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14 Dicembre 2015

Le apprensioni di una nonna per l’intestino torpido di un bimbo con FC

Autore: Franca
Domanda

Mio nipote, 3 anni, con due mutazioni CFTR (F508 del e 2789-5G>A, 7T/9T) sino ad oggi dal lato polmoni sta abbastanza bene (tutti i giorni aerosol e PEP) ma dal lato intestinale sono cominciati piccoli guai. E’ un bel bambino, alto 97 cm e 16.60 kg di peso: la crescita è armoniosa, è vivace e pieno di vita, ma fa fatica ad andare al bagno. Mangia di tutto, verdura compresa, ma è un periodo che sembra una capretta. Dopo 36 ore, se non si è liberato, gli pratico un clisterino di malva. Funziona subito. Poi, durante il giorno arriva la cosiddetta cacca pastosa. Beve molto poco, siamo sempre a sollecitarlo. Per questo motivo la notte gli do un biberon di latte (circa 250 ml) che beve nel sonno. Ha appena effettuato un’ecografia alla pancia: tutto a posto tranne aria e ingombro fecale. Gli hanno prescritto il pediapax, ma ho un po’ paura. Ho bisogno di un consiglio. Grazie.

Risposta

Non sembra un problema rilevante quello posto. Tuttavia, va detto che in alcuni casi il bambino con FC può avere torpore nello svuotamento intestinale, legato per lo più a eccessiva densità e viscosità del muco intestinale. Si può arrivare raramente nei primi anni di vita a una condizione di impatto fecale, ma non sembra il caso della domanda se la situazione viene risolta così facilmente con clisterini di malva. Il problema può essere legato anche al tipo di alimentazione. E’ importante innanzitutto che il bimbo assuma in vario modo, durante la giornata, sufficienti quantità di liquidi (non basta il latte nel sonno). Le verdure sono fondamentali: utili minestre con abbondanti verdure miste frullate, utile anche una discreta dose di frutta (alcuni frutti hanno un potere lassativo, come ad esempio il kiwi; ottime anche per il bambino le prugne cotte). Il rimedio suggerito (pediapax) può andar bene se è in causa un fecaloma (situazione appunto di impatto intestinale), ma il trattamento non dovrebbe superare la settimana: se il medico che ha visitato il bambino e lo conosce bene lo ritiene necessario, non c’è nulla da temere.

G. M.


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