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17 Novembre 2015

Impiego degli enzimi pancreatici in corso di pancreatite

Autore: Diana
Domanda

Mi spiace continuare a chiedere informazioni e aiuto, ma in questo momento ne ho estremamente bisogno per poter riuscire a capire sempre di più il quadro clinico della mia piccolina. Mia figlia ha una pancreatite acuta ricorrente precoce in fibrosi cistica con sufficienza pancreatica.

Mi chiedo, nonostante mi si continui a dire di continuare a dargli il creon, se tener conto di quanto sta scritto nel bugiardino del medicinale “non somministrare in caso di pancreatite acuta”. Serve a non far lavorare il pancreas, mi dicono! Ma se la pancreatite si scatena con proprio con gli enzimi pancreatici! Ed io le sto dando per via orale enzimi. Non la sto “uccidendo”?  Scusate lo sfogo ma credo possiate capirmi, vedere mia figlia soffrire in questo modo e sentirmi impotente, non poter aiutarla a guarire. Grazie ancora.

Risposta

Una prima precisazione: è vero che gli enzimi pancreatici contribuiscono al danno del pancreas nel corso di una acuzie di pancreatite, ma si tratta degli enzimi che sono ancora dentro il pancreas, nei suoi tubuli. In condizioni normali questi enzimi dentro il pancreas sono allo stato non attivo (proenzimi) e vengono resi enzimi attivi per la digestione appena riversati fuori dal pancreas, nell’intestino. Nella pancreatite i proenzimi vengono attivati già dentro il pancreas e verso i tessuti di questo esercitano un’azione digestiva e quindi lesiva (una specie di autodigestione).

Da molti anni è entrata nelle consuetudini di trattamento della pancreatite l’impiego di enzimi pancreatici come supplemento, con due scopi: frenare la secrezione di enzimi da parte del pancreas, in modo da contenerne l’eccesso al suo interno; compensare l’eventuale insufficienza pancreatica, anche parziale, che si instaurerebbe specialmente nella fase di rialimentazione negli episodi di acuzie. A giudizio di chi scrive, non c’è abbastanza evidenza del primo effetto, mentre per il secondo effetto (compensare il difetto digestivo), forse bisognerebbe verificare sulle feci la riduzione di elastasi o di altri enzimi. Tuttavia, un parere favorevole all’impiego di enzimi pancreatici, anche se non completamente convincente, viene anche da due studi recenti (1,2). Peraltro, va detto che questo supplemento di enzimi pancreatici non dovrebbe essere di danno al pancreas, perché il loro effetto si svolge all’interno dell’intestino e non del pancreas.

  1. Kahl S1, Schütte K, Glasbrenner B, Mayerle J, Simon P, Henniges F, Sander-Struckmeier S, Lerch MM, Malfertheiner P. The effect of oral pancreatic enzyme supplementation on the course and outcome of acute pancreatitis: a randomized, double-blind parallel-group study. JOP. 2014 Mar 10;15(2):165-74. doi: 10.6092/1590-8577/797
  2. Delhaye M, Van Steenbergen W, Cesmeli E, Pelckmans P, Putzeys V, Roeyen G, Berrevoet F, Scheers I, Ausloos F, Gast P, Ysebaert D, Plat L, van der Wijst E, Hans G, Arvanitakis M, Deprez PH. Belgian consensus on chronic pancreatitis in adults and children: statements on diagnosis and nutritional, medical, and surgical treatment. Acta Gastroenterol Belg. 2014 Mar;77(1):47-65.
G. M.


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