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20 Ottobre 2015

Ancora su mutazioni che consentono attività residua di CFTR

Autore: Sandra Lucia
Domanda

Ho 49 anni e la fibrosi cistica con le seguenti mutazioni: N1303K / 1898+3A> G. Della prima so che si tratta di una mutazione missenso e abbastanza difficile da trattare, della seconda non riesco a trovare nessuna informazione. Vorrei conoscere qualcosa a proposito, come interagisce con la prima, come viene classificata e come funziona. Grazie per qualsiasi chiarimento in più.

Risposta

Abbiamo trovato informazioni su 1898+3A>G nel database nordamericano (www.cftr2.org), a cui si può accedere molto facilmente. Ha una parte anche per i non tecnici, è però tutto in lingua inglese. Una volta entrati nel database, basta inserire la sigla della mutazione che interessa e compaiono le informazioni.

1898+3A>G è effettivamente mutazione rara, di cui sono stati raccolti finora in quell’archivio 24 pazienti. E’ interessante segnalare che nel 2011 veniva definita “mutazione di incerto significato” (quindi non sicuramente causante malattia), mentre l’aggiornamento del 2013 la riporta come “mutazione sicuramente causante malattia” (naturalmente combinata con una seconda mutazione). Il meccanismo con cui la mutazione funziona è definito “splicing aberrante o atipico”: vuol dire che la mutazione agisce sullo splicing, la fase in cui la sequenza del DNA viene tradotta in RNA messaggero destinato alla sintesi della proteina CFTR. Questo splicing talora avviene in modo normale e porta quindi alla sintesi di una quota di proteina CFTR normale, talora avviene in maniera sbagliata (aberrante) e porta alla sintesi di una quota di proteina non funzionante. Se il malato possiede una quota anche modesta di CFTR funzionante i sintomi della malattia possono essere più contenuti rispetto a quelli provocati da altri tipi di mutazioni. Questo è vero soprattutto riguardo al pancreas, che può conservarsi funzionante; il quadro polmonare è di più difficile previsione. Nella casistica riportata dal CFTR2 ci sono 18 soggetti (età media 24 anni) che hanno nel genotipo 1898+3A> G, combinata con un’altra mutazione conosciuta per dare insufficienza pancreatica: 13 di questi 18 soggetti hanno sufficienza pancreatica, cosa che indica che 1898+3A>G si comporta come mutazione benigna, in quanto permette che il pancreas funzioni e il suo effetto è dominate (=prevalente) sull’altra mutazione severa.

Importante è sapere che queste mutazioni con funzione residua potrebbero in futuro essere trattate con i nuovi farmaci potenziatori. Si può leggere a questo riguardo su questo sito Novità dal Congresso Nordamericano di Phoenix, 16 ottobre 2015.

G. Borgo


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