Il progetto minicromosomi ha lo scopo primario di valutare le possibili proprietà terapeutiche di un minicromosoma contenente il gene CFTR in modelli FC. Tale progetto, organizzato nella sua formulazione originale con un piano di lavoro della durata di 4 anni è stato successivamente riorganizzato in modo da suddividerlo in due fasi biennali, di cui la prima prevedeva l’uso di modelli FC in vitro. Al termine di questa fase, che ha impegnato tre giovani ricercatori ed i rispettivi coordinatori, i risultati prodotti possono essere così riassunti. Sono stati valutati diversi modelli cellulari FC quali possibili ospiti del minicromosoma MC1-CFTR A tale scopo cellule epiteliali FC e non-FC sono state analizzate per i diversi parametri che normalmente vengono considerati al fine di valutare la funzionalità della CFTR: – la formazione di un epitelio in coltura – la misurazione della funzionalità del canale CFTR con metodi elettrofisiologici – la produzione della citochina IL-8 coinvolta nel processo infiammatorio – l’interazione delle cellule con i batteri che mimano le infezioni batteriche presenti nei pazienti FC – il numero di copie del gene CFTR mutato presente nelle cellule – la sensibilità alle diverse procedure di fusione cellulare utilizzate per trasferire il minicromosoma contenente il gene normale dalle cellule donatrici alle cellule riceventi – la messa a punto delle analisi molecolari per l’individuazione delle cellule FC che hanno acquisito il minicromosoma I risultati ottenuti ci hanno permesso di effettuare una scelta tra 6 linee cellulari analizzate prendendo in considerazione tutti i parametri ma dando priorità alla migliore risposta alla procedura di trasferimento del minicromosoma. Come risultato di questa scelta abbiamo individuato nelle linee cellulari IB3 ed FRT i possibili ospiti del minicromosoma. Entrambi le linee cellulari, di cui la prima è di origine umana e la seconda di ratto, permettono infatti di evidenziare con metodi molecolari ed elettrofisiologici la funzionalità del canale CFTR. Esperimenti di fusione cellulare con microcellule prodotte dal donatore CHO/MC1-CFTR hanno infatti prodotto cloni IB3 e cloni FRT che, pur mantenendo le caratteristiche delle cellule riceventi, presentano alcuni marcatori propri del minicromosoma. Questi cloni sono ora in fase di analisi citogenetica per determinare la composizione del loro genoma e la sua stabilità. È infatti possibile che, pur avendo utilizzato microcellule per trasferire il minicromosoma, siano stati trasferiti anche altri cromosomi del donatore. L’altro aspetto da controllare è la presenza e l’integrità strutturale e funzionale del minicromosoma e del gene CFTR in esso contenuto.