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17 Giugno 2014

Risultati di studi in corso con Kalydeco presentati da Vertex al 37° Congresso Europeo

G. Borgo

Vertex ha pubblicato sul suo sito e in parte presentato al congresso di Goteborg i risultati di alcuni studi in corso con Kalydeco. Ne diamo notizie sintetiche: lo studio ” Konduct” (NCT01614457) è stato avviato in 69 soggetti di età maggiore di 6 anni con almeno una copia della mutazione R117H nel genotipo. Dopo somministrazione di Kalydeco per 24 settimane si è visto che nell’insieme dei pazienti il farmaco non produceva il miglioramento funzionale atteso, miglioramento che, rispetto a quelli che assumevano il placebo, era invece presente in un sottogruppo di soggetti con più di 18 anni d’età (corrispondente ad un incremento medio del FEV 1 di 5,0 punti percentuali). Questo è quanto riportato al Congresso. Sul sito Vertex è aggiunto che in una seconda parte dello studio, di nuovo con l’inclusione di tutti gli stessi pazienti e un trattamento di 12 settimane , questa volta il miglioramento funzionale (tra i 5 e i 6 punti percentuali di FEV1 ) ha riguardato tutti, indipendentemente dall’età. Inoltre in tutti Kalydeco ha determinato riduzioni nei valori del cloro al test del sudore e miglioramento della qualità di vita. Sempre sul sito Vertex viene detto che sulla base di questi dati l’azienda ha in programma di presentare domanda per l’autorizzazione all’immissione in commercio di Kalydeco per soggetti con età maggiore di 18 anni e una mutazione R117H nel genotipo. Le notizie non sono del tutto chiare e conviene per ora attenersi a quanto dichiarato ufficialmente al Congresso : probabilmente Kalydeco è efficace per alcuni pazienti con R117H, in particolare quelli con età maggiore di 18 anni. Commento: non si capisce perché non siano forniti maggiori dettagli su questo sottogruppo di pazienti, il dato dell’età sembra un po’ strano come criterio per influenzare l’efficacia di Kalydeco, ci si aspetterebbe invece che fossero determinanti altre caratteristiche genetiche (per esempio la presenza della variante 5T “in cis” con R117H).
Sempre sul sito Vertex (http://investors.vrtx.com/releasedetail.cfm?ReleaseID=852372) vengono segnalati i risultati di uno studio che ha sperimentato Kalydeco in pazienti con una mutazione CFTR che permette una funzione “residua” della proteina (trial indicato con la sigla NCT01685801 nel sito clinicaltrials.gov). Il criterio di inclusione prevedeva come indicatore clinico di “funzione residua” le seguenti caratteristiche: sufficienza pancreatica, valore di cloro al test del sudore inferiore a 80 millimoli/L, diagnosi fatta dopo i 12 anni. L’elenco delle mutazioni (quasi tutte appartenenti appartenenti alle classi IV e V) che in base alle prove di laboratorio avevano mostrato funzione residua era il seguente: R117H, E56K, P67L, D110E, D110H, R117C, R347H, R352Q, A455E, D579G, S945L, L206W, R1070W, F1074L, D1152H, S1235R, D1270N, 2789+5G->A, 3849+10kbC->T, 3272-26A->G, 711+5G->A, 3120G->A, 1811+1.6kbA->G, 711+3A->G, 1898+3A->G, 1898+1G->A, 1717-1G->A, 1717-8G->A, 1342-2A->C, 405+3A->C, 1716G/A 1811+1G->C, 1898+5G->T, 3850-3T->G, IVS14b+5G->A, 1898+1G->T, 4005+2T->C, 621+3A->G, 621+1G->T. In una prima parte dello studio in cieco per due settimane i pazienti (24 con età maggiore di 12 anni, FEV1 media 67%) hanno ricevuto random Kalydeco o placebo: quelli con Kalydeco hanno mostrato una variazione media relativa di FEV1 pari a 4,9%, quelli con placebo 0,9%. Nella seconda parte dello studio, dopo un periodo di sospensione del farmaco, i pazienti (21) lo hanno assunto “in aperto” (cioè sapendo di assumerlo) per 8 settimane e la variazione media relativa del FEV1 è stata di 7,8%. E’ stata anche osservata alla fine delle 8 settimane una riduzione media del cloro nel sudore pari a 15,7 millimoli/L rispetto al valore medio basale (64,7 mmol/L). Circa la sicurezza e la tollerabilità i risultati sono stati coerenti con quelli osservati in precedenti studi con Kalydeco in pazienti con mutazione G551D. Sulla base di questi dati Vertex annuncia di avviare uno studio di fase III con Kalydeco in pazienti che hanno almeno una mutazione che permette funzionamento residuo di CFTR. Secondo le stime Vertex ci sono (sparsi in NordAmerica, Europa, Australia) più di 3000 pazienti (con età maggiore di 6 anni) che hanno una di queste mutazioni. Commento: il margine di beneficio indotto da Kalydeco e accettato come sufficiente in questi studi è circa la metà di quello dimostrato inizialmente per la mutazione G551D. Ma questo non arresta la marcia del farmaco e la presa del mercato da parte di Vertex. Questo in attesa di altri potenziatori, che dovrebbero essere trovati. Il risultato più rilevante di questi studi resta ancora il fatto (strabiliante solo qualche anno fa) che migliorare il funzionamento della proteina CFTR geneticamente mutata è ora possibile.