Sei in Home . La Ricerca . Progressi di ricerca . Teixobactina: un nuovo antibiotico, attivo su batteri multiresistenti, che non indurrebbe resistenza

15 Gennaio 2015

Teixobactina: un nuovo antibiotico, attivo su batteri multiresistenti, che non indurrebbe resistenza

G. M.

E’ uscita nei giorni scorsi sulla prestigiosa rivista Nature una pubblicazione (1) che fornisce informazioni alquanto interessanti su un potenziale nuovo antibiotico denominato “Teixobactina”. Si tratterebbe di un “oligopeptide” (molecola composta da una catena di pochi aminoacidi), identificato attraverso screening di composti derivati da numerosi batteri ambientali (il New York Times comunica la notizia con il titolo “Da un mucchio di spazzatura, speranza per un potente nuovo antibiotico”) che non si lasciano coltivare in laboratorio ma richiedono di essere coltivati direttamente nel loro ambiente naturale (il suolo). Il composto è stato studiato in vitro e in vivo su modelli animali con infezione da batteri multiresistenti, ottenendo risultati piuttosto interessanti per le possibili applicazioni nelle infezioni umane, comprese quelle della fibrosi cistica.

La molecola Teixobactina ha qualche similitudine con l’antibiotico vancomicina, attualmente impiegato (ma non efficace su tutti i ceppi), analogamente alla teicoplanina, nell’infezione da Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA). La sua azione sulla cellula batterica si svolgerebbe attraverso il legame con alcuni siti della membrana (precursori vitali del peptidoglicano e dell’acido teicoico) inibendone la sintesi, con la conseguenza finale di distruggere il batterio. Questi siti di legame sono di natura lipidica e non proteica e questa è ritenuta la ragione per cui nel batterio aggredito da Teixobactina non verrebbero attivati meccanismi di resistenza, dipendenti da modifica di espressione dei geni batterici.

Gli autori di questo studio hanno ottenuto risultati eccellenti sia in vitro che su animali da lalaboratorio (topi con infezione letale da MRSA o Streptococcus pneumoniae), dimostrando tra l’altro di non avere riscontrato ceppi di Staphylococcus aureus o di Mycobacterium tubercolosis resistenti alla Teixobactina. L’attività della molecola è stata dimostrata su diversi batteri (soprattutto gram-positivi), in particolare su St. aureus meticillino-resistente (MRSA) e su Streptococcus pneumoniae multiresistente, due microrganismi sempre più emergenti che creano oggi non poche difficoltà di trattamento: il primo anche nella fibrosi cistica. La molecola non sarebbe invece attiva in genere sui batteri gram-negativi, compreso Pseudomonas aeruginosa.
Siamo peraltro alle prime fondamentali mosse. Ora bisogna passare alla sperimentazione sull’uomo per valutare sul piano clinico non solo l’efficacia antibatterica ma anche la buona tolleranza di Teixobactina o di suoi eventuali analoghi.

Gli autori sostengono che le proprietà di questo nuovo composto suggeriscono una strada importante verso lo sviluppo di antibiotici (derivati da batteri del suolo) in grado di impedire lo sviluppo di resistenza batterica, evenienza ben nota come conseguenza di reiterati trattamenti con i comuni antibiotici. Noi pensiamo che questo sia ancora da dimostrare e che un tale obiettivo vada perseguito nella valutazione di trattamenti protratti e ripetuti: ciò che potrà dirci più correttamente la sperimentazione clinica sul medio e lungo termine.

1. Ling LL, Schneider T, Peoples AJ, et Al. A new antibiotic kills pathogens without detectable resistance. Nature, January 2015. doi:10.1038/nature14098.