Sappiamo che alcuni degli antibiotici usati per la cura della pneumopatia FC possono essere nefrotossici, in particolare quando usati per via endovenosa. Non sappiamo molto di quelli usati per via aerosolica, specie per quella continuativa. Uno degli scopi dell’utilizzo di questa via è proprio quello di diminuire la nefrotossicità: questo studio si propone di capire se questo è vero, indagando il rischio di danno renale da antibiotici per via endovenosa ma anche per via aerosolica (1).
113 pazienti FC adulti (età media 31,7 anni; 50,4% maschi; 31% diabete; 9,7 % ipertensione arteriosa; 8,8% calcolosi renale; 33,3% genotipo F508del omozigote) sono stati seguiti per 8.5 anni (da Agosto 2000 a Gennaio 2009) presso un centro americano. Sono stati raccolti dati relativi alla durata del trattamento (endovena o inalatorio) con i seguenti antibiotici: colistina, gentamicina, tobramicina, vancomicina; e il valore del loro dosaggio ematico, quando eseguito a scopo di monitorare il rischio di nefrotossicità; inoltre il valore dell’urea e della creatinina a livello ematico (parametri di laboratorio che ci permettono di valutare grossolanamente se c’è un’alterazione della funzionalità renale). E’ stato definito come indicativo di danno renale acuto un aumento dell’urea e della creatinina (livello soglia per questa seconda fissato a 1.2 mg/dL).
I principali antibiotici usati per via inalatoria sono stati tobramicina (77%) e colistina (57,5%), mentre l’antibiotico per via endovena più usato è stata la tobramicina (61%). Lo studio ha coperto un intervallo massimo di 8,5 anni, nel corso dei quali il 22% dei pazienti ha presentato, in concomitanza con infezioni respiratorie, almeno un episodio acuto di sofferenza renale definita così come sopra. Questi stessi pazienti hanno presentato al termine del periodo di osservazione un livello di urea e creatinina ematica più elevata degli altri. Ma non è risultata una correlazione evidente fra l’episodio acuto di sofferenza renale e il tipo di antibiotico somministrato per via endovenosa e nemmeno con il suo livello nel sangue (indagato per tobramicina, gentamicina, vancomicina); e nemmeno con quelli usati per via inalatoria, ad eccezione di una modesta significatività con i cicli di colistina per aerosol.
Purtroppo lo studio, nel suo complesso, presenta grossi limiti: è una ricerca retrospettiva in cui si ha l’impressione che gli autori abbiano raccolto i dati che avevano a disposizione (e non quelli necessari!) e li riferiscano in maniera molto grossolana (ad esempio, ci sono imprecisioni sulla durata dei trattamenti antibiotici; scomponendo la casistica in gruppi per antibiotico ciascun gruppo ha una modesta numerosità; non è chiaro quando sia stato fatto il dosaggio ematico degli antibiotici; manca una documentazione valida delle circostanze cliniche in cui si è verificato l’episodio di sofferenza renale; manca l’andamento della funzionalità renale nel tempo). La colistina per aerosol è sospettata di nefrotossicità perché correlata con un rialzo dell’urea, ma non della creatinina, che è l’indice più attendibile di funzionalità renale. Allargare il dubbio sulla nocività degli antibiotici per via aerosolica solo su questa base ci sembra forzato, anche se è comunque vero che non abbiamo molte informazioni sui dosaggi ematici che con questa via possono essere raggiunti. E questo può essere di particolare importanza, visto che sono entrati in commercio nuovi dispositivi per facilitare l’uso per inalazione di alcuni antibiotici.
Nonostante questi limiti, ci è parso utile segnalare lo studio per ricordare in generale l’importanza di monitorare in maniera adeguata la funzionalità renale nei malati FC. A questo riguardo non ci sono comportamenti omogenei e test ufficialmente adottati. Inoltre lo studio è un esempio di come sia talvolta difficile interpretare il metodo di ricerca e il significato dei risultati anche per gli stessi addetti ai lavori; da cui la raccomandazione a tutti i pazienti FC e ai loro familiari di confrontarsi sempre con i propri curanti sulle informazioni messe a disposizione dalle stesse riviste scientifiche. Non tutto quello che è pubblicato è di elevata qualità e attendibilità.
1) Florescu MC, Lyden E, Murphy PJ, Florescu DF, Fillaus J. Long-term effect of chronic intravenous and inhaled nephrotoxic antibiotic treatment on the renal function of patients with cystic fibrosis. Hemodial Int. 2012 Jul;16(3):414-9. doi: 10.1111/j.1542-4758.2012.00675.x. Epub 2012 Apr 3