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13 Maggio 2013

Glutatione e fibrosi cistica: risultati di un trial clinico

G.M.

Il glutatione è la principale sostanza antiossidante presente normalmente nel fluido che riveste la superficie dei bronchi. Esso è fortemente carente nella fibrosi cistica (FC), a causa del mancato trasporto attraverso il canale CFTR, la proteina normalmente presente e funzionante all’apice delle cellule dell’epitelio bronchiale. I processi infiammatori nel polmone FC comportano la produzione di un eccesso di sostanze ossidanti che, non venendo neutralizzate dal glutatione, contribuiscono al danno polmonare progressivo, tipico di questa malattia. Questa nozione portò a ipotizzare che somministrando glutatione per via inalatoria al malato FC si potesse ottenere un effetto protettivo sul polmone infiammato. In realtà era stato possibile dimostrare che l’aerosol di glutatione otiene un aumento importante della sostanza a livello alveolare e in un paio di studi pilota su pochi pazienti era stato riportato un guadagno di funzione respiratoria a seguito del trattamento aerosolico. Molti pazienti da anni usano il glutatione aerosol anche in assenza di studi clinici controllati che ne validassero l’utilità di impiego.

Sono stati pubblicati in questi giorni i risultati di un robusto studio clinico, randomizzato e controllato con placebo, sugli effetti del glutatione ridotto (GSH) somministrato per 6 mesi per via aerosolica a pazienti FC (1). Il trattamento non ha dimostrato miglioramenti clinici rilevanti sulla funzione respiratoria, sul rischio di esacerbazioni e sullo stato di salute riportato dai pazienti. Inoltre il trattamento non ha modificato lo stato ossidativo né il bilancio proteolitico e infiammatorio dello sputo FC.

Lo studio è stato condotto presso alcuni centri FC tedeschi tra il 2007 e il 2010 ma il report conclusivo è stato presentato solo nel marzo di quest’anno, anche se alcune informazioni sui risultati erano già state presentate sommariamente al congresso FC di Dublino nel giugno 2012. Sono stati inclusi nello studio 153 soggetti FC di età eguale o superiore a 8 anni, con FEV1 compresa tra 40 e 90%. Il glutatione ridotto veniva somministrato 2 volte al giorno, dopo fisioterapia, alla dose di 646 mg usando il nebulizzatore eFlow PARI. Sono state mantenute invariate le terapie di base che ciascun paziente faceva, comprese le terapie aerosoliche.

Non sono emerse differenze tra glutatione e placebo per quanto riguarda le variazioni in valore assoluto di FEV1 sia nel complesso dei rilievi lungo i 6 mesi di trattamento né nel confronto tra prima e fine di trattamento. Anche le variazioni di FEV1 espresse come percentuale rispetto al valore teorico (FEV1%) non mostrano differenze tra i due gruppi. Né tempo che intercorreva fino alla prima esacerbazione né il numero di esacerbazioni polmonari differivano significativamente tra i due gruppi. Il peso corporeo era significativamente più alto nel gruppo GSH rispetto al gruppo placebo nei primi tre mesi, ma questo effetto si annullava a 6 mesi. L’effetto sulla cosiddetta “qualità della vita”, misurata con apposito questionario (CFQ-R) non mostrava differenza tra i due gruppi né nella frazione “respiratoria” (sintomi respiratori riferiti dal paziente) né nel punteggio totale.

Non sono state riscontrate differenze tra gruppo GSH e gruppo placebo per quanto riguarda il peso dello sputo rimosso, il numero totale di cellule nello sputo, la conta differenziale delle cellule. Parecchi marcatori dello stato infiammatorio, analizzati sia nello sputo che nel sangue, non hanno mostrato differenze tra i due gruppi a seguito del trattamento.

Questo studio, condotto con criteri scientificamente assai corretti, lascia poco spazio all’ipotesi che il glutatione, almeno ai dosaggi impiegati, possa rappresentare un sussidio terapeutico realmente utile nei malati FC, nonostante qualche lieve ma assai poco rilevante miglioramento della funzione respiratoria osservato nel gruppo trattato con GSH. Del resto va rilevato che, nonostante il forte incremento di glutatione misurato nello sputo dei soggetti trattati, nessun marcatore surrogato dei processi ossidativi e infiammatori appariva in questo studio modificato dal trattamento con GSH, mettendo in qualche modo in discussione il concetto che possa essere di utilità il mitigare lo squilibrio ossidativo o infiammatorio con l’introduzione a dosi farmacologiche di un metabolita prodotto naturalmente nell’organismo, qual’è appunto il glutatione.

  1. Griese M, Kappler M, Eisman C, et al. Inhalation treatment with glutathione in patients with cystic fibrosis: a randomized clinical trial. Am J Respir Crit Care Med. 2013 Apr 30. [Epub ahead of print]