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15 Giugno 2011

Pseudomonas aeruginosa nelle piscine e nelle vasche di idromassaggio

Dr. Natalia Cirilli (Centro Regionale Fibrosi Cistica, Ancona)

Un gruppo di ricercatori americani (1) ha studiato la prevalenza e l’antibiotico-resistenza del batterio Pseudomonas aeruginosa in 8 piscine e 2 vasche idromassaggio pubbliche e 1 vasca idromassaggio privata prelevando 58 campioni di acqua e 50 campioni da superfici. Lo studio rivela che 23/108 (21%) dei campioni era positivo per Pseudomonas aeruginosa: 16 campioni positivi provenivano da vasche idromassaggio (6 da vasche pubbliche e 10 da vasche private), 7 campioni positivi provenivano da piscine pubbliche. I batteri isolati sono anche stati testati per l’antibiotico-resistenza con 14 antibiotici indicati per il trattamento dello Pseudomonas, con i seguenti risultati: tutti i 23 isolati erano resistenti almeno ad un antibiotico; alcuni isolati erano multi resistenti.

I risultati di questo studio non presentano novità rispetto ai dati già noti, anche se studi su piscine europee hanno dato risultati più confortanti, ma offrono uno spunto di approfondimento sul tema ‘fibrosi cistica e piscine’. Fermo restando che il nuoto, come ogni altra attività fisica, è di grande beneficio a tutte le età per chi è affetto da FC, è importante prendere alcune precauzioni che possono guidare nella scelta della piscina.

Le migliori piscine sono quelle aperte con acqua salata, poiché il sale presente in acqua aiuta la rimozione dei secreti respiratori (2). Se si frequenta una piscina chiusa con acqua disinfettata é importante accertarsi della presenza di alcuni requisiti definiti nell’accordo Stato-Regioni del 16 Gennaio 2003, recepito ed attuato però solo da alcune Regioni italiane (3,4):

– il gestore deve esporre un documento da cui risulti la classificazione della piscina (A,B,C, ecc), capienza, numero massimo frequentatori contemporaneamente presenti, numero massimo bagnanti per singola vasca, numero massimo spettatori

– il gestore deve esporre il regolamento per i frequentatori della piscina

– il gestore deve tenere un registro con i controlli interni giornalieri da cui risulti:

o temperatura dell’acqua (vasche coperte: 24-30°C; vasche coperte per bambini: 26-32°C; vasche scoperte: 18-30°C)

o pH (6,5-7,5)

o cloro attivo libero (0,7-1,5mg/L Cl2)

o cloro attivo combinato (<0,4mg/L Cl2)

o n° bagnanti (nella vasca per bambini ogni bagnante deve avere almeno 2 m2 di specchio d’acqua a disposizione; nella vasca per adulti ogni bagnante deve avere almeno 2,5 m2 di specchio d’acqua a disposizione)

o quantità e prodotti utilizzati per la disinfezione dell’acqua (ozono, cloro, ipoclorito di sodio, ipoclorito di calcio, dicloroisocianurato sodico anidro, dicloroisocianurato sodico biidrato, acido tricloroisocianurico)

o prelievo dei campioni per analisi chimica e microbiologica (almeno 2/giorno)

o data rinnovo totale dell’acqua in vasca

o lettura del contatore (il ricircolo dell’acqua deve essere in continuo)

Questa normativa italiana però riguarda solamente le piscine per uso natatorio; non esiste regolamentazione degli aspetti igienico-sanitari per vasche idromassaggio e vasche termali. Da tenere presente che, se questo è il quadro italiano, in Europa solo 8 paesi hanno una normativa relativa alle piscine (4). Negli Stati Uniti invece, sono state pubblicate raccomandazioni non solo per le piscine ma anche per le vasche idromassaggio e le vasche termali (5).

Studi come quello qui proposto ed altri hanno evidenziato un maggior rischio di acquisizione di Pseudomonas aeruginosa legato non tanto alla frequenza delle piscine quanto a quello delle vasche idromassaggio e vasche termali: queste infatti usano acqua a temperature intorno ai 45°C, creano aerosol, possono usare acqua meno acida e non trattata (vasche termali naturali), hanno un sistema di tubazioni più difficile da disinfettare (vasche idromassaggio) e rilasciano in acqua più materiali organici di derivazione cutanea dovuti ai forti getti d’acqua, tutti fattori che favoriscono la proliferazione di questo batterio.

In conclusione, gli esperti (2,6) raccomandano di evitare di frequentare vasche idromassaggio e vasche termali, soprattutto quelle private, mentre raccomandano di frequentare piscine pubbliche che siano a norma dal punto di vista igienico-sanitario.

1. Lutz JK, Lee J. Prevalence and Antimicrobial-Resistance of Pseudomoans aeruginosa in Swimming Pools and Hot Tubs. Int J Environ Public Health 2011;8:554-64
2. www.cysticfibrosis.org.au
3. www.assopiscine.it/delibere-di-giunta-regionale-piscine-a-uso-natatorio
4. Bonadonna L, Donati G. (Ed.). Piscine ad uso natatorio: aspetti igienico-sanitari e gestionali per l’applicazione della nuova normativa. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2007. (Rapporti ISTISAN 07/11)
5. NSPF Pool and Spa Operator Handbook; National Swimming Pool Foundation: Colorado Springs, CO, USA, 2007
6. www.cftrust.org.uk