Un interessante studio (1) pubblicato su Journal of Immunology (l’importante rivista pubblicata dalla American Association of Immunologists) mette il luce una possibile nuova strategia per il trattamento dell’infezione polmonare da Pseudomonas aeruginosa nella fibrosi cistica (FC). Lo studio, coordinato da Cecilia Garlanda ed Alberto Mantovani del Dipartimento di Immunologia e Infiammazione dell’Istituto Scientifico per l’Ospedalizzazione e la Cura dell’Istituto Clinico Humanitas (Rozzano, Milano) e da Alessandra Bragonzi dell’Unità di Infezione e Fibrosi Cistica della Divisione di Immunologia, Trapianti e Malattie Infettive dell’Istituto Scientifico San Raffaele (Milano), dimostra il potenziale terapeutico di pentraxina 3 nell’uccisione di P. aeruginosa e nella riduzione della risposta infiammatoria polmonare utilizzando un modello murino di infezione polmonare cronica con un ceppo di Pseudomonas isolato da un paziente con FC. La pentraxina 3 è una molecola scoperta da Cecilia Garlanda, Alberto Mantovani e i loro collaboratori, appartenente ad un’ampia famiglia di molecole (le pentraxine), e viene prodotta dal nostro organismo come arma implicata nelle difese biologiche contro batteri, funghi e virus. In questo lavoro si dimostra che la somministrazione di pentraxina 3, prodotta in forma ricombinante (tecnica di ingegneria genetica per la produzione di proteine da parte di particolari batteri, ottenuta inserendo nel genoma del batterio il gene umano specifico per quella proteina, ndr), per via intraperitoneale, in topi in cui è stata stabilita un’ infezione di tipo cronico con un ceppo di P. aeruginosa isolato da un paziente con FC ha notevoli effetti non solo sulla riduzione dell’infezione polmonare, ma anche sulla risposta infiammatoria indotta da questa.
Le lesioni polmonari caratterizzate da foci di proliferazione batterica e marcata infiltrazione con cellule infiammatorie sono marcatamente ridotte nei topi trattati con pentraxina 3. Coerentemente con questa osservazione, pentraxina 3 riduce il reclutamento di cellule infiammatorie e l’accumulo di chemochine e citochine pro-infiammatorie indotte dall’infezione. Un aspetto centrale nella patogenesi della patologia polmonare nella FC è ritenuto essere lo stabilirsi di un circuito vizioso all’interno del quale l’impianto di batteri, ed in particolare di P. aeruginosa, nelle vie aeree induce un’eccessiva risposta infiammatoria, che è inefficace nell’eradicare l’infezione, ma induce danno polmonare e fibrosi del polmone. Questo importante studio individua in pentraxina 3 una molecola in grado di potenziare la fagocitosi e l’uccisione di P.aeruginosa e, al tempo stesso, di ridurre l’eccessiva risposta infiammatoria. Come comunemente si dice, gli uomini non sono topi, però si è imparato che molti dei meccanismi che controllano un’ampia gamma di patologie nel topo operano in modo analogo nell’uomo.
Cecilia Garlanda ed Alessandra Bragonzi sono tra i ricercatori italiani finanziati dalla FFC e questo studio è stato finanziato da FFC: Progetto FFC 14/2008 (Infections in cystic fibrosis: role of the long pentraxin PTX3 in host resistance and as therapeutic agent).
Prof. Giorgio Berton,
Dipartimento di Patologia e Diagnostica, Università di Verona