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16 Novembre 2010

Prevenzione della prima infezione da Pseudomonas aeruginosa con cicli di terapia antibiotica periodica

G.Borgo

Oggi si tratta la prima infezione da Pseudomonas aeruginosa con terapia antibiotica intensiva che ne tenta la eradicazione . Ma con l’arrivo del batterio potrebbe già sopraggiungere l’infiammazione e il danno del tessuto polmonare. Non sarebbe meglio cercare di prevenirne in assoluto la comparsa del batterio? Scopo di questo studio clinico controllato e prospettico, realizzato in collaborazione fra 4 centri FC olandesi, è quello di capire se per impedire la comparsa di Pseudomonas siano utili cicli di terapia antibiotica eseguiti in maniera programmata e periodica, anche in assenza di sintomi respiratori. I risultati sembrano indicare l’inefficacia di una strategia simile.

Lo studio si è svolto con modalità prospettica, in triplo cieco ( partecipanti, medici e ricercatori non conoscevano il tipo di intervento assegnato) e ha avuto la durata di tre anni. Sono stati inclusi nello studio 65 pazienti che non avevano mai avuto Pseudomonas nell’escreato e un gruppo di 31 è stato trattato con sostanze placebo, l’altro gruppo di 34 ha ricevuto per 3 settimane ogni 3 mesi colistina per aerosol due volte al giorno e ciprofloxacin per bocca (10 mg /Kg) sempre due volte al giorno. I due gruppi avevano caratteristiche simili quanto ad età (età media circa 7 anni), genotipo, funzionalità respiratoria (FEV1 media superiore al 90%), stato nutrizionale. Circa un mese dopo ogni ciclo di terapia antibiotica ogni paziente è stato sottoposto a visita di controllo, con esame microbiologico su tampone faringeo o su escreato, valutazione dei parametri infiammatori, della funzionalità respiratoria. Controllo radiologico polmonare una volta l’anno. Ricerca anticorpi anti-Pseudomonas nel sangue ogni 6 mesi. La misura principale del risultato dell’intervento è stata considerata l’assenza o la comparsa di Pseudomonas per due culture consecutive eseguite una settimana a distanza dall’altra. Se compariva Pseudomonas, a quel punto il paziente usciva dallo studio e riceveva un trattamento antibiotico “intensivo” allo scopo di eradicarlo.

I risultati hanno mostrato come l’incidenza della prima infezione da Pseudomonas sia stata simile nel gruppo placebo e nel gruppo trattato realmente con terapia antibiotica: 10 su 31 nel primo rispetto a 9 su 34 nel secondo. La comparsa di Pseudomonas si è accompagnata a esacerbazione infettiva solo in 4 casi. Tutti gli altri parametri considerati hanno avuto nel corso dei tre anni dello studio andamento simile nei due gruppi, compreso il numero di esacerbazioni respiratorie sostenute da batteri diversi da Pseudomonas, i giorni di terapia antibiotica eseguita “al bisogno”oltre ai cicli di mantenimento, la necessità (rara) di cicli antibiotici per via endovenosa. Andamento simile per quanto riguarda il calo della funzionalità respiratoria: in tre anni la FEV1 è scesa di 8.3% punti per il gruppo placebo, di 10.4% per il gruppo trattato. Nessuna diversità anche per quanto riguarda la risposta al trattamento eradicante anti Pseudomonas, che una volta applicato ha la stessa percentuale di successo in entrambi i gruppi (eradicazione raggiunta intorno al 60% dei casi).

Interessanti due osservazioni collaterali: la prima è che la comparsa di Pseudomonas avviene in 13 casi su 19 durante la stagione autunno-inverno e questo, secondo gli autori, suggerisce il ruolo delle infezioni virali che agirebbero come “apripista” al batterio: quindi, semmai la migliore strategia preventiva sarebbe quella di fare un ciclo antibiotico anti Pseudomonas quando c’è l’infezione virale. Anche perchè, seconda osservazione importante, il ricorso ai cicli di terapia antibiotica programmata anti- Pseudomonas potrebbe selezionare batteri gram-negativi altamente resistenti : nel gruppo dei trattati infatti sono risultati presenti con maggior frequenza batteri particolari come Stenotrophomonas maltophilia e Achromobacter xyloxidans.

1) Tramper -Stranders GA, Wolfs TFW et all “Controlled trial of cycled antibiotic prophylaxis to prevent initial Pseudomoas aeruginosa infection in children with cystic fibrosis” Thorax 2010: 65:915-920