Utilizzando tecnologie molto avanzate, questo progetto intende testare su gravidanze a rischio CF la possibilità di una diagnosi prenatale precoce (a partire dalla 6° settimana di gestazione), analizzando le mutazioni del gene CFTR sul DNA di origine fetale, che normalmente circola in discreta quantità disciolto nel plasma del sangue materno. Il DNA che viene testato sarebbe quello che il feto ha preso dal padre. Questa modalità, ancora da verificare nella sua piena efficacia, eviterebbe la più invasiva diagnosi che attualmente si fa su prelievo di villi placentari fetali (villocentesi).