Si sa ancora poco riguardo al nesso esistente fra le caratteristiche che Pseudomonas aeruginosa mostra in laboratorio e la risposta clinica del paziente. In particolare non si conosce ancora bene l’importanza del biofilm che Pseudomonas è in grado di produrre per difendersi dall’attacco dell’antibiotico e dalle difese dell’ospite. Questo studio (1) suggerisce che ci sia una relazione fra la quantità di biofilm che Pseudomonas produce e l’eradicazione del batterio nel paziente dopo trattamento con tobramicina per aerosol.
Nell’ambito di un gruppo di pazienti con prima infezione da Pseudomonas sottoposti a terapia con un ciclo di tobramicina per aerosol, sono stati esaminati, dopo il trattamento, 75 soggetti, che sono stati sottoposti a broncoscopia e prelievo di liquido broncoalveolare (BAL): 38 avevano Pseudomonas nel BAL, 37 non ce l’avevano (ma lo avevano avuto prima nel tampone faringeo). Sono state studiate in vitro le caratteristiche di Pseudomonas dei soggetti “eradicati” rispetto a quelli non eradicati. Con tecnica apposita è stata misurata la quantità di biofilm prodotto (BIC, espressa in nanogrammi/mL), sia spontaneamente che in seguito all’azione di tobramicina. E’ stata definito anche l’indice che abitualmente viene usato per esprimere la sensibilità di un batterio all’antibiotico, vale a dire la Concentrazione Minima Inibente (MIC), cioè la quantità minima di antibiotico efficace nell’impedire la crescita del batterio: l’ipotesi era che ad una MIC bassa corrispondesse una maggior facilità di eradicazione del batterio in vivo.
Apparentemente non è emersa una relazione chiara fra l’eradicazione di Pseudomonas nel malato e l’attività anti- Pseudomonas dell’antibiotico in laboratorio, nè misurata attraverso BIC nè misurata con MIC. Però le colonie di Pseudomonas dei soggetti in cui l’eradicazione era fallita tendevano a mostrare più alti livelli di BIC; mentre i soggetti eradicati mostravano livelli più bassi. Si è anche potuta definire una quantità soglia di BIC correlata con l’eradicazione : 4nanog/mL, indicativa di suscettibilità al trattamento antibiotico. Nei soggetti con infezione persistente nessuno aveva in BIC nel range definito di suscettibilità.
Segnaliamo questa ricerca perchè ci sembra un buon esempio di “ricerca translazionale”: propone l’utilizzo delle nuove conoscenze acquisite in campo microbiologico per dare spiegazione al perchè in molti pazienti il trattamento eradicante anti-Pseudomonas ha successo, mentre in altri fallisce. La risposta che dà non è conclusiva ma l’approccio ci è sembrato interessante.
1) Hoffman LR et all “Tobramycin susceptibility of Pseudomonas aeruginosa cystic fibrosis isolates using standard and biofim methods: relationship with eradication and inflammation” The 24th Annual North American Cystic Fibrosis Conference, Baltimore, Maryland, October 21-23,2010. Pediatric Pulmonology 2010, Supplement 32, p.336