Sappiamo quanto i disturbi dell’intestino siano manifestazione comune in fibrosi cistica: si va dall’ileo da meconio alla nascita (15% dei malati), alla maldigestione da insufficienza pancreatica, alle ostruzioni intestinali tardive e alla costipazione intestinale o stipsi. In fatto di ostruzioni tardive e stipsi vi è certamente qualche difficoltà di classificazione (impatto fecale, ostruzione intestinale, subostruzione intestinale, sindrome di ostruzione distale, stipsi ostinata…). Uno studio recente di un gruppo di Utrecht (Olanda) ha cercato di fornire alcuni dati statistici sul problema della costipazione intestinale (1), partendo da alcune definizioni elaborate di recente dal Gruppo CF della Società Europea di Gastroenterologia Pediatrica (2). Si tratta di uno studio retrospettivo su una coorte di 230 pazienti FC di età inferiore a 18 anni, di cui 107 (47%) aveva presentato una storia di costipazione, altri 107 non avevano elementi suggestivi di tale manifestazione e 16 soggetti avevano una storia di DIOS (sindrome di ostruzione intestinale distale) completa o incompleta.
La costipazione era definita da almeno una delle seguenti condizioni (2): dolore e/o distensione addominale; ridotta frequenza dei movimenti intestinali e/o aumentata consistenza delle feci nelle ultime settimane; risoluzione dei sintomi con l’impiego di lassativi. La sindrome di ostruzione intestinale distale (DIOS) era definita come la combinazione di: ostruzione intestinale completa evidenziata da vomito di materiale biliare e/o livelli liquidi (o idroaerei) nell’intestino tenue alla radiografia dell’addome, con una massa fecale nel tratto ileocecale (parte terminale dell’intestino tenue e parte iniziale del crasso) più dolore e/o distensione addominale. La DIOS viene definita incompleta quando vi sia una storia breve (alcuni giorni) di dolori o distensione addominale con massa fecale palpabile in fossa ileocecale (parte bassa destra dell’addome), ma senza segni di ostruzione completa.
Lo studio ha potuto raccogliere anche dati relativi alla digestione dei grassi, alla dieta praticata dai malati, alle terapie impiegate per correggere la stipsi. I pazienti costipati avevano un assorbimento intestinale dei grassi inferiore a quello dei non costipati: si ritiene che il materiale intestinale non digerito impieghi più tempo ad entrare nel colon. Naturalmente gioca un ruolo determinante nel rallentamento intestinale la natura delle secrezioni intestinali FC fatte di muco denso e viscoso. Non sembra invece avere influenza sulla costipazione la quantità di fibre assunte con l’alimentazione. L’ileo da meconio alla nascita predispone sia alle ostruzioni tardive che alla costipazione. I pazienti dello studio impiegano vari tipi di lassativi, con tendenza ad usare all’inizio lattulosio e solo secondariamente il glicole polietilenico. Gli autori dello studio peraltro suggeriscono di preferire il glicole propilenico come trattamento iniziale sia per la costipazione intestinale che per la DIOS, in quanto molto efficace e senza gli effetti collaterali del lattulosio (flatulenza e crampi addominali). Lo studio porta anche un contributo sull’utilità o meno dell’esame radiografico dell’addome in caso di costipazione (fatto in 109 dei loro pazienti): esso sembra sostanzialmente inutile, salvo nel caso di sintomi da ostruzione completa o incompleta.
1. van der Doef HPJ, et al. Constipation in pediatric cystic fibrosis patients: an underestimated medical condition. J Cystic Fibros. 2010;9:59-63
2. Howen RH, et al. Defining DIOS and constipation in cystic fibrosis with a multicenter study on the incidence, characteristics and treatment of DIOS. Pediatr Gastroenterol Nutr. 2010 Jan;50(1):38-42.