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24 Agosto 2008

Cambiamenti nell’uso degli antibiotici per aerosol in fibrosi cistica

G. Borgo

Scopo di questa ricerca (1) indagare come sono usati gli antibiotici nella popolazione dei malati FC americani. L’ipotesi degli autori è che vi sia stato negli ultimi vent’anni un netto cambiamento soprattutto riguardo a quelli somministrati per via aerosolica.

Per verificare l’ipotesi sono stati raccolti e analizzati i dati del Registro Americano relativi a 30.833 malati che hanno avuto almeno un controllo presso un centro FC nel periodo Gennaio 1995-Marzo 2005. Un sottogruppo di questi (12.631), caratterizzato accuratamente nel 1995 riguardo ad età, sesso, razza, genotipo e funzionalità respiratoria, è stato paragonato ad un sottogruppo con caratteristiche simili ma con controllo nel periodo 2003-2005. Sono state paragonate le notizie riportate relative all’uso della terapia antibiotica aerosolica nei due sottogruppi, se come “uso cronico” o “per trattamento d’esacerbazione infettiva”.

Nel sottogruppo del 1995 viene seguito il trend dell’uso dell’antibiotico per aerosol fino al 2002. Lo stesso è fatto per il sottogruppo del 2003-2005. Ne risulta che dal 1996 al 2002 la prevalenza dell’uso cronico di tobramicina per aerosol aumenta dal 12% al 32%; aumenta anche nel periodo 2003-2005: passa dal 45% al 50%. Per la colistina l’aumento va dal 4% al 7% dal 1996 al 2002 e dall’8% al 9% dal 2003 al 2005. Invece cala progressivamente l’uso dell’antibiotico per aerosol, qualsiasi tipo di antibiotico, come terapia dell’esacerbazione infettiva acuta.

Le ragioni di questa tendenza, secondo i ricercatori, sono più di una: negli anni 90 sono stati prodotti dispositivi più efficienti per la terapia aerosolica; nel 1998 è stata messa sul mercato una nuova formulazione della tobramicina appositamente per uso aerosolico (TOBI); e nel complesso c’è stato da parte di coloro che curano la FC un cambiamento di atteggiamento: le misure terapeutiche sono diventate più intensive, realizzate per prevenire oltre che rallentare i sintomi della malattia respiratoria FC.

Nel 2005 l’uso cronico dell’antibiotico per aerosol risulta diffuso nel 62.3% delle femmine e nel 59.2% dei maschi. E’ più usato se i malati hanno più di 13 anni, infezione cronica da Pseudomonas e FEV1 inferiore a 70%. Però, e questo è un dato singolare e poco spiegabile, sul quale non vengono forniti commenti, è usato in maniera abbastanza comune anche da quelli che hanno meno di 13 anni, senza Pseudomonas nell’escreato e con FEV1 superiore al 70%. La tobramicina è di gran lunga l’antibiotico più usato (50%). Segue con molta minor frequenza la colistina (9%) .

Sempre nel 2005 i batteri isolati sono Stafilococco aureo nel 63% dei casi e Pseudomonas nel 54.6% . Questo Pseudomonas è del tipo più aggressivo (mucoide) nel 36.7% dei casi ed è riportato come multiresistente nel 6.8% dei casi.

I ricercatori s’interrogano sulla possibilità di una relazione temporale fra l’aumento dell’uso cronico dell’antibiotico per aerosol e l’emergenza di batteri multiresistenti. Il quesito è importante anche alla luce del fatto che nei prossimi anni saranno messi in commercio altri antibiotici per via aerosolica (aztreonam, ciprofloxacin). E non vi è ancora molta certezza su quale sia la maniera più efficace di somministrarli (in combinazione oppure a rotazione un mese uno un mese un altro?) al fine di rendere massima l’efficacia antibatterica e minima la possibilità di insorgenza di resistenze.

1) Moskowitz SM et all “Shifting patterns of inhaled antibiotic use in cystic fibrosis”

Pediatric Pulmonology 2008 PMID 18668689