Cresce l’attenzione e crescono gli studi verso sistemi di inalazione antibiotica finalizzati a migliorare l’efficacia del trattamento aerosolico dell’infezione batterica in FC e nel contempo a semplificarne l’erogazione. Un recente esempio è questo studio nordamericano (1, Indiana e Illinois), in cui viene sperimentata una combinazione in polvere secca di ciprofloxacina e DNase, una combinazione quindi di antibiotico e mucolitico insieme incapsulati. L’intento è quello di superare la barriera del muco per favorire una migliore penetrazione e diffusione dell’antibiotico ed un più stretto contatto di questo con i batteri.
Lo studio viene condotto utilizzando un modello artificiale di muco, basato su mucina e DNA, simile a quello che si ritrova nelle vie aeree dei pazienti FC, mentre la preparazione di polvere secca a particelle piccolissime (di diametro inferiore a 5 micron) si basa essenzialmente su di un eccipiente costituito da tre sostanze (dipalmitilfosfatidilcolina, lattosio e albumina) alle quali vengono mescolati DNase e Ciprofloxacin. Il muco artificiale viene poi invaso da Pseudomonas aerugionosa. I risultati dello studio dimostrano in sostanza una più alta attività antibatterica contro Pseudomonas rispetto alla combinazione DNase/ciprofloxacina.
Questo risultato viene spiegato con la forte azione mucolitica di DNase, che permetterebbe all’antibiotico di diffondere più facilmente e di attaccare quindi più efficacemente il batterio.
C’è da osservare che il muco artificiale impiegato non può riprodurre esattamente quello naturale FC (che contiene tra l’altro anche actina, le cui fibre formano una rete compatta assieme a DNA): gli autori spiegano che l’eventuale impiego di sputo FC creerebbe non poche difficoltà di sperimentazione, perché esso è estremamente variabile da paziente a paziente e anche nello stesso paziente. Questi dati sono comunque incoraggianti perché suggeriscono che, realizzando contemporaneamente una fluidificazione del muco (tramite la rottura della barriera costituita dalla rete di fibre di DNA che lo caratterizzano) e quindi una maggior penetrazione dell’antibiotico, si può ottenere in definitiva un più efficace effetto antibatterico. Lo studio ha verificato che sia ciprofloxacina che DNase, nelle manipolazioni effettuate per ottenere la polvere di combinazione, mantengono la loro originale attività.
Si attende che questi risultati portino a sperimentare nell’uomo una simile formulazione per inalazione spray secco: si può ragionevolmente pensare che una tale combinazione possa essere attuata anche per altri antibiotici.
1. Yang Y, et al. Inhalable antibiotic delivery using a dry power co-delivering recombinant deoxyribonuclease and ciprofloxacin for treatment of cystic fibrosis. Pharmaceutical Research. 2010;27:151-160