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15 Ottobre 2007

Azitromicina quotidiana o una volta la settimana?

G. M.

L’azitromicina è un antibiotico largamente usato nei pazienti con fibrosi cistica, specialmente in quelli con infezione cronica da Pseudomonas aeruginosa. Si ritiene che il suo effetto non sia tanto legato alle proprietà antibiotiche del farmaco, trascurabili per Pseudomonas, quanto alla sua azione antinfiammatoria, di cui si hanno crescenti evidenze. Quattro studi clinici randomizzati e controllati con placebo hanno dimostrato miglioramento clinico nei pazienti trattati con questo farmaco: in tutti i quattro studi, escluso uno, il trattamento per 6-12 mesi ha portato anche ad un incremento della funzione respiratoria (FEV1). Il trattamento abituale si basa sulla somministrazione di una dose quotidiana (in genere 250 mg) o per tre giorni la settimana. Ci si chiede se non vi siamo modalità di somministrazione che rendano più agevole per il paziente la terapia. E’ il problema affrontato da un gruppo clinico australiano in uno studio clinico in doppio cieco randomizzato in cui si comparava un gruppo di pazienti trattati con dose quotidiana ed uno trattato con una somministrazione settimanale del farmaco (1). L’azitromicina ha la proprietà di accumularsi per alcuni giorni nei tessuti ed in particolare nei globuli bianchi, ciò che consente di sfruttarne l’effetto benefico anche con somministrazioni distanziate.

Sono stati arruolati 208 pazienti di età compresa tra 6 e 58 anni. Con assegnazione random (casuale) 103 ricevevano una dose giornaliera di 250 mg e 105 una dose unica settimanale di 1200 mg per 6 mesi. I risultati clinici sono stati simili nei due gruppi, con un certo incremento della funzione respiratoria in entrambi i gruppi e con una significativa riduzione dei ricoveri ospedalieri. Nei pazienti di età inferiore ai 18 anni, quelli che ricevevano il trattamento quotidiano hanno dimostrato un significativo migliore incremento di peso ed altezza rispetto al gruppo trattato settimanalmente. Il gruppo con trattamento settimanale ha avuto una maggiore incidenza di effetti collaterali a livello gastrointestinale.

Gli autori ritengono che non vi siano sostanziali differenze negli esiti clinici che si possono ottenere con le due modalità di trattamento. Tuttavia una certa maggiore incidenza di effetti collaterali, anche se non gravi, con la dose settimanale non permettono di concludere che questa sia la modalità migliore per un tale trattamento, specie al di sotto dei 18 anni.

1. McCormack J, et al. Daily versus weekly azithromycin in cystic fibrosis patients. Eur Respir J. 2007;30:487-495

15 ottobre 2007